San Teodoro: turismo accessibile con le Deaf Soul

Le due influencer sorde Chiara Bucello e Ludovica Billi

Il turismo diventa accessibile il 21 e 22 settembre a San Teodoro. Per riuscirci nella due giorni sono stati scelti argomenti come sordità, autonomia, turismo accessibile e così molti altri ancora. A provare nell’intento le due ragazze di Deaf Soul (l’anima sorda) Chiara Bucello e Ludovica Billi, due influencer sorde. Entrambe metteranno il loro tempo a disposizione dei partecipanti per discutere e condividere esperienze.

I posti sono limitati e le attività extra opzionali sono a pagamento: per questo le organizzatrici consigliano di prenotare compilando l’apposito modulo. Tutte le attività saranno accessibili alle persone con disabilità uditiva attraverso Lis e sottotitoli. L’evento è aperto a tutti.

Chi sono le Deaf Soul

Chiara Bucello e Ludovica Billi sono entrambe graphic designer ed entrambe sorde dalla nascita. Dal loro incontro nel 2021 nasce il progetto The Deaf Soul, che su Instagram conta oltre 18mila follower.

Il loro impegno non è però limitato ai social dove portano avanti campagne di sensibilizzazione sul mondo dei sordi, ma consiste anche nell’esaminare  gli aspetti della diversity and inclusion all’interno di aziende e brand.

Con gli eventi estivi, le ragazze mirano a sensibilizzare sul turismo accessibile e a portare in giro per l’Italia il loro messaggio di inclusione.

«Vogliamo far riflettere sul fatto che l’argomento della sordità riguarda tutte le persone, sorde o udenti», spiega Chiara Bucello, «e così ogni giorno ci impegniamo a lavorare su alcuni punti per assicurare che tutti si sentano inclusi e rispettati». Prima di tutto l’accessibilità, «assicurandoci che gli spazi e le tecnologie siano accessibili e gli ambienti contengano segnalazioni visive». Poi la sensibilizzazione e la formazione, «educando il personale su come comunicare in modo inclusivo, promuovendo consapevolezza e accettazione della cultura sorda». In ultimo l’empatia e il rispetto, «ascoltando attivamente le esigenze individuali, evitando stereotipi e discriminazioni».

Roberta Gatto

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