Paralimpiadi 2024: così sui social si sfatano i miti sulla disabilità
Quelle di Parigi2024 (chiusura l’8 settembre) saranno ricordate come le Paralimpiadi dei record. Non solo perché vedono la maggior presenza di italiani di sempre (ben 141 azzurri in gara) o perché vengono trasmesse per la prima volta in più di 160 Paesi, dimostrando come l’interesse del pubblico si stia finalmente focalizzando anche su questa competizione. Ma soprattutto perché quelle di quest’anno sono le Paralimpiadi più social di sempre.
La disabilità diventa virale
A contribuire alla diffusione sui social ci ha pensato l’account ufficiale Instagram dei Giochi Paralimpici, pubblicando video ironici e divertenti nonché politicamente scorretti. Perché a volte per arrivare al pubblico bisogna anche scuoterlo un po’.
Di certo, anche le Paralimpiadi 2024 stanno contribuendo a rompere la solita narrazione abilista della disabilità, dove gli atleti sono rappresentati come dei supereroi. Non a caso, infatti, a gestire l’account Instagram è proprio un ex atleta paralimpico. E sono proprio i profili social degli atleti in gara a diventare virali in questi giorni, tra battute irriverenti e meme (elementi culturali trasmessi per imitazione).
Gli atleti più social
Tra gli atleti più virali troviamo due italiani come Bebe Vio, che ha commentato con ironia il regalo fatto da Armani agli atleti paralmpici.
Il noto marchio ha infatti donato agli atleti una borsa con diversi capi di abbigliamento tra cui dei calzini, indumenti di cui molti dei partecipanti alle competizioni fanno a meno per motivi legati alla propria disabilità. «Li darò a mia sorella» è stato il commento della campionessa paralimpica. A farla da padrone sui social, però, è un altro italiano originario di una famiglia dello Sri Lanka, ovvero Rigivan Ganeshamoorthy, campione nel getto del peso, lancio del disco e del giavellotto.
L’atleta è diventato virale con un’intervista post-vittoria in diretta Rai, dove oltre a mostrarsi rilassato e pronto a scherzare dopo tre record del mondo consecutivi, ha risposto in modo sarcastico e irriverente alle domande della giornalista. (Sull’intervista abbiamo già scritto «Riggi» e la disabilità che diventa virale – Cittadinanza Sociale (cittadinanzasocialenews.it). Tra le risposte più divertenti, quella alla domanda: “Quanto pesa questa medaglia?”, Eh, parecchio, m’è venuto er mal di collo…», o ancora: «Questo mondo ti sta cominciando a piacere?». La risposta del campione? «Un po’ troppi disabili forse!», seguita dall’immancabile sorriso e pronunciata con il caratteristico accento romano di Rigivan.
Ora, l’atleta è diventato un vero e proprio meme che spopola su social come TikTok, dove le sue battute vengono ricontestualizzate e utilizzate per fare satira su temi come la recente gaffe di Venditti nei confronti di una fan con disabilità.
Verso una vera inclusione
Di certo, i campioni di questa edizione dei giochi paralimpici verranno ricordati anche per aver contribuito ad abbattere pregiudizi e stereotipi sulla disabilità, non solo dimostrando il proprio valore in gara, ma anche e soprattutto per la capacità di comunicare con il pubblico.
Sempre dal 25enne Rigivan Ganeshamoorthy arriva infine una riflessione importante: «lo sport paralimpico deve crescere parecchio perché ancora viene guardato male: “quello è un disabile”, “quello è amputato”. Ancora le discriminazioni… Per me non devono esistere. Siamo tutti uguali. Dobbiamo tornare come nel 1960: Olimpiadi e Paralimpiadi insieme. A Roma le hanno fatte. Le hanno fatte loro 64 anni fa e nel 2024 ancora c’è questa discriminazione».
Roberta Gatto