Francesco visita la Casa Irmãs Alma a Dili, capitale dello stato di Timor Est. Si tratta di un istituto gestito da suore dell’Associazione delle Istituzioni Missionarie Laiche e ospita e cura una cinquantina di bambini con disabilità o gravemente malati, come racconta Salvatore Cernuzio su Vatican News.
Il Papa cita il Vangelo e il Gesù del Giudizio finale:«venite con me perché vi siete presi cura di me» e davanti alla sofferenza dice «ci sono le lacrime e nessuna spiegazione».
Per le strade, lo attende una folla di persone in festa e nella casa incontra bimbi per i quali, a volte, l’assenza di risorse e mezzi sanitari ha fatto la differenza rispetto a pari età di altre latitudini.
All’interno della Casa, Francesco evidenzia la presenza dell’amore nei gesti quotidiani compiuti dalle suore verso bambini ciechi, autistici, disabili, focomelici, con sindrome di Down. «Condividere la vita con le persone più bisognose è un programma», dice il Papa alle suore e ai loro collaboratori, ripetendo come sia «il programma di ogni cristiano». Ringrazia pure le bambine, i bambini «che ci danno la testimonianza di lasciarsi accudire da Dio».
Bergoglio ha lasciato in dono una statua della Natività rinnovando ancora una volta il concetto dell’accudire. «San Giuseppe si prende cura della Vergine e la Vergine si prende cura di Gesù» e ancora, « la persona più importante è quella che si lascia accudire di più».
Poi, il saluto prima di andar via e lasciare la sua benedizione ai genitori sofferenti per i propri bambini e in lacrime.