Giovani in fuga dall’Italia: quasi 100mila in due anni

Sono sempre di più i giovani italiani a migrare in cerca di lavoro. Dopo un rallentamento legato alla pandemia di Covid19, sono stati oltre 100mila i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 30 anni a lasciare il nostro Paese in cerca di opportunità all’estero. La regione a registrare il numero più alto di esodi è la Lombardia, con quasi 6mila giovani ad andarsene, mentre al secondo posto troviamo il Veneto con quasi 4mila giovani migrati. A seguire Sicilia e Campania. Nel periodo 2011-2023 si sono registrate più di 550mila cancellazioni anagrafiche per l’estero, contro circa 170mila rientri.

Il report di Fondazione Nord Est

I numero provengono dall’analisi condotta dalla Fondazione Nord Est (forum economico presieduto da Confindustrie e categorie economiche del Nord Est del Paese). «Ponendo in relazione i saldi cumulati alla popolazione residente» si legge nell’analisi effettuata, «la nuova emigrazione erode il 4,4, il 4,8 e il 4,1 per cento dei giovani rispettivamente del Nord-Ovest, del Nord-Est e del Mezzogiorno». Sempre secondo la Fondazione, i dati non rispecchiano però appieno la realtà. Molti dei giovani trasferiti all’estero mantengono infatti la residenza in Italia, quindi il dato reale sarebbe tre volte superiore. «Il deflusso assoluto maggiore proviene dal Settentrione dove nel 2011-23 si è registrato un saldo negativo di quasi 80mila giovani dal Nord-Est e 100 mila dal Nord-Ovest. Questi dati superano di molto quello del Mezzogiorno dove si registra un saldo di -141 mila giovani», spiegano ancora dalla Fondazione Nord Est, sottolineando come «per molti meridionali il trasferimento al Nord d’Italia assume i contorni dell’emigrazione estera».

Roberta Gatto

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