Un microchip per tornare a vedere

Elon Musk

Un microchip nel cervello per tornare a vedere. Non è la prima volta che Elon Musk e la sua innovativa startup stupiscono con un progetto di medicina futuristica.

L’azienda, fondata nel 2016, ha infatti già dato prova di un notevole potenziale in campo biomedico con Neuralink, l’interfaccia neurale in grado di connettere il cervello umano con una serie di dispositivi.

Come funziona Neuralink

Neuralink è un microchip impiantato nel cervello dei pazienti che può elaborare e trasmettere gli impulsi cerebrali a dispositivi tecnologici quali computer e smartphone. Una volta ricevuto, il segnale viene tradotto in ciò che rappresenta, ad esempio il movimento del cursore del mouse o di un arto robotico in pazienti paralizzati.

Sembra fantascienza, eppure soltanto pochi mesi fa Neuralink è stato impiantato con successo in un paziente con paralisi, consentendogli di giocare ai suoi videogames preferiti.

Il progetto Blindsight

Ora sembra essere il turno delle persone con disabilità visiva. L’Fda (Agenzia per gli alimenti e i medicinali) statunitense ha infatti dato il via libera per accelerare lo sviluppo del dispositivo Blindsight, pensato per ridare la vista alle persone non vedenti.

Il nuovo dispositivo, certificato dalla Fda, dovrebbe funzionare su diverse tipologie di pazienti, tra cui persone cieche a entrambi gli occhi e su chi ha perso la funzionalità del nervo ottico.

La realizzazione richiederà diversi anni di sperimentazione, quindi probabilmente non vedremo all’opera questo dispositivo miracoloso ancora per un po’. L’azienda non ha ancora fornito tutti i dettagli in merito, ma sappiamo che la sperimentazione dovrebbe coinvolgere almeno tre pazienti con diverse tipologie di problemi alla vista.

Insomma, Blindsight si profila come un dispositivo in grado di cambiare la vita di milioni di persone, ma dovremo attendere ancora un bel po’ prima di vederlo impiegato nella medicina comune.

Roberta Gatto

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