Disabilità nella Storia: Oskar Picht (1871 – 1945)

Molti conoscono Louis Braille, l’inventore dell’alfabeto per i non vedenti, vissuto in Francia nella prima metà del XIX secolo. In pochi però sanno che dopo di lui ci fu un altro uomo il cui contributo rivoluzionò le possibilità di scrittura per le persone con disabilità visiva.

Oskar Picht nasce a Pasewalk, in Germania, nel 1871, figlio del mastro panettiere Wilhelm Picht e di sua moglie Hermine. All’età di 11 anni, Oskar perde la vista. tuttavia, prosegue gli studi fino ad arrivare, nel 1886, a studiare presso la scuola statale per insegnanti di Pölitz.

Concluso il ciclo di studi nel 1891, lavora come docente alla Marienthal per tre anni, poi alla Bahn nel distretto di Greifenhagen e infine decide di formarsi come insegnante per persone non vedenti presso l’Istituto statale per ciechi di Berlino-Steglitz, dal 1897 al 1899. Dopo la formazione, Picht lavora nell’istituto per alcuni anni.

La macchina di Picht

Il contributo di Picht all’istruzione delle persone con disabilità visiva però non si limita all’insegnamento. Il giovane professore, infatti, inventa una macchina in grado di rivoluzionare l’accesso alla scrittura da parte di persone cieche e ipovedenti, diventando una delle prime tecnologie assistive in tal senso.

Nel 1899, all’età di 28 anni, Picht sviluppa il primo modello di macchina da scrivere Braille, conosciuta oggi come “dattilo-Braille”. L’idea alla base di questa invenzione è la possibilità per le persone con disabilità visiva di scrivere più velocemente e in maniera più semplice rispetto ai metodi tradizionali, più lenti e macchinosi.

Il primo prototipo, brevettato nel 1901, è una macchina a fogli di carta, cui fanno seguito nel 1932 altri nove modelli.

Nel 1910 sviluppa il primo registratore di strisce Braille, una macchina stenografica a bobine di carta, e nello stesso anno diventa direttore dell’Istituto provinciale per ciechi di Bromberg. Dal 1920 al 1933 Picht è direttore dell’Istituto statale per ciechi di Berlino-Steglitz.

Promotore dell’inclusione

Oltre a essere un brillante inventore, Picht è anche promotore dell’inclusione delle persone con disabilità visiva. Nel 1924 è il primo tedesco a tenere una conferenza radiofonica sui ciechi e a far realizzare un film per non vedenti dal titolo “I nostri ciechi e il loro mondo”.

Picht è dunque un uomo che non si arrende di fronte alla propria disabilità, ma anzi ne fa un punto di forza. Forse anche grazie a questo suo carattere determinato, nel 1902 sposa la giovane Margarete Charlotte Conrad, che lo rende padre di tre figli.

La sua vita si conclude all’età di 74 anni, il 15 agosto del 1945, nella casa per ciechi di Potsdam-Rehbrücke. Le sue spoglie sono conservate nel cimitero della comunità brandeburghese di Nuthetal nel distretto di Bergholz-Rehbrücke.

Nel corso della sua vita, Picht riceve anche diversi riconoscimenti per il proprio lavoro di inclusione. Tra questi, i più importanti sono la Medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale delle Macchine da Scrivere di Venezia, nel 1907 e la Croce al merito per l’aiuto ai ciechi di guerra, nel 1917.

Infine, il 23 settembre di quest’anno Google gli ha dedicato un Doodle (intestazione con immagini talvolta animate) nella propria home-page.

Roberta Gatto

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