La telemedicina? Sì, ma ci vuole una guida

Si fa presto a dire di voler rendere accessibili i servizi di telemedicina. Soprattutto se manca una linea guida che la renda davvero accessibile a tutti. Ecco allora che l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha stilato una guida pratica in grado di supportare Governi, decisori politici, settori sanitari, fornitori di servizi sanitari e società civile. Il tutto per riuscire a integrare le funzionalità di accessibilità nei servizi di telemedicina. Nel rapporto globale presentato dall’Oms sull’equità sanitaria per le persone con disabilità, l’inaccessibilità dei servizi di telemedicina è elencata tra i fattori noti capaci di ostacolare l’equo accesso ai servizi sanitari per le stesse persone con disabilità. Da qui nasce una guida pratica su come integrare le funzionalità di accessibilità nei servizi di telemedicina. A stilarla sono l’Oms e l’Itu (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni).
Nel rapporto globale dell’Oms sull’equità sanitaria per le persone con disabilità, l’inaccessibilità dei servizi di telemedicina è elencata tra i fattori noti che ostacolano l’equo accesso ai servizi sanitari per le stesse persone con disabilità le quali, ad esempio, possono essere escluse se le piattaforme di telemedicina non sono compatibili con lettori di schermo o tastiere Braille o se non forniscono sottotitoli o se utilizzano un’interfaccia utente complicata.

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