Cammini accessibili, un vademecum per migliorare l’esperienza dei camminatori con disabilità
Il turismo lento guarda alle esigenze delle persone con disabilità e predispone delle regole o dei suggerimenti per favorire l’accessibilità lungo i cammini italiani. Andiamo con ordine: nell’ambito di “Viaggio italiano – Scopri l’Italia che non sapevi”, un progetto delle regioni italiane che nasce da un accordo di programma tra Ministero del Turismo e Commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle regioni in collaborazione con l’Agenzia Nazionale del Turismo, la Regione Umbria ha chiesto alla federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) di realizzare un vademecum per “costruire” cammini naturalistici e culturali a misura di persone con disabilità.
Entrando nel dettaglio, sono previste quattro tipologie di intervento: l’analisi dei percorsi esistenti, la promozione, gli interventi per migliorare i cammini, la formazione degli operatori.
Si parte, insomma, con la presa d’atto dell’esistente: cammini, ma anche strutture ricettive lungo il percorso e servizi disponibili; poi si verifica la parte dell’informazione affinché le notizie sull’accessibilità siano chiare e raggiungibili da tutti; si interviene per apportare i miglioramenti necessari e si prosegue con l’offrire gli strumenti necessari, in termini formativi, a chi opera in modo che sappia come accogliere, assistere e interagire con i camminatori con disabilità.
Su questo tema, la regione Umbria ha concentrato la propria attenzione in modo da creare le condizioni affinché il patrimonio naturalistico e culturale del territorio siano fruibili da tutti.
Nel suggerire le linee di intervento, il vademecum raccomanda il costante coinvolgimento delle associazioni delle persone con disabilità. Questo strumento di lavoro è ovviamente rivolto a regioni, associazioni e operatori turistici ai quali non si danno risposte, ma si suggeriscono i modi in cui affrontare i temi legati all’accessibilità.
Giuseppe Giuliani