L’esordio in ambito calcistico c’è già stato per la finale di Coppa Italia, ma la “Quiet Room” era stata aperta per i Campionati Europei di atletica leggera e per alcuni concerti.
In occasione dell’atto conclusivo di Coppa Italia, si era parlato del primo evento calcistico sostenibile nel nostro Paese, perché si era lavorato per ridurre l’impatto ambientale. L’attenzione era però andata anche nella direzione dell’inclusione. Adesso, “la prima volta” della “Quiet Room” sarà per una gara della Nazionale: domani sera, per l’incontro di Nations League dell’Italia contro il Belgio, alcuni piccoli tifosi con autismo potranno godersi la partita da una stanza a loro dedicata.
Il progetto è quello del Settore Giovanile e Scolastico della Figc “Calcio Integrato” che coinvolge bambini e giovani con disabilità intellettiva all’interno dell’attività di base e punta al coinvolgimento e all’inclusione.
La “Quiet Room” è una stanza pensata per consentire anche ai bambini con autismo di seguire una partita di calcio dal vivo in condizioni protette: lo spazio è insonorizzato, dotato di una luce a intensità regolabile e allestito secondo le esigenze di chi dovrà starci.
In questo “esigenze di chi dovrà starci” ci sono le mille sfaccettature dell’autismo, dove una cosa che va bene per uno, può non essere adatta a un altro e quindi pensare un ambiente adeguato presuppone un lavoro specifico e minuzioso.