Imprese al femminile, regna ancora la disparità

Il dossier sulle “Donne imprenditrici artigiane” realizzato dal Centro studi di Confartigianato Imprese Sardegna, rivela la necessità di affrontare la disparità di genere e favorire la partecipazione delle donne nell’economia regionale.

Sono quasi 40mila le imprese gestite da donne in Sardegna (il 23,2 per cento del totale delle attività produttive dell’Isola), 6mila quelle artigiane. L’analisi di Confartigianato si basa su dati Istat e prende in esame la situazione tra il 2018 e il 2023: l’impresa-donna cresce, ma in mezzo a tanti ostacoli.

La Sardegna figura al 13esimo posto tra le regioni italiane per presenza di donne imprenditrici, in una classifica guidata dal Friuli Venezia Giulia (24,5 per cento) e chiusa dalla Sicilia (9,9 per cento).

Nel periodo preso in esame, il numero delle imprenditrici sarde è cresciuto del 2,6 per cento, situazione analoga per le artigiane. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, su Cagliari e Sassari-Gallura si trovano quasi 3 imprese su 4.

Per Norella Orrù, dirigente di Confartigianato Donne Impresa Sardegna:

«sono necessari ulteriori sforzi per affrontare le disparità di genere nel mercato del lavoro e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nell’economia regionale».

La Dirigente di Confartigianato chiede interventi per combattere le disuguaglianze di genere e maggiori risorse a sostegno della conciliazione vita-lavoro così da poter aumentare la partecipazione delle donne al mondo della produzione.

«Se il tasso di occupazione delle donne italiane» prosegue Orrù, «crescesse allineandosi con quello dell’Ue, si potrebbe ipotizzare un aumento di 2milioni e 344mila donne occupate permettendo così al Pil italiano di crescere del 7,4 per cento».

Dalla dirigente di Confartigianato la richiesta alle Istituzioni affinché siano programmati investimenti strutturali perché la crescita della Sardegna e del Paese passa attraverso la capacità di favorire la piena e duratura partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Giuseppe Giuliani

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