Giovani: cibi ultraprocessati mettono a rischio la salute

Si fa presto a dire alimentazione. Ma quante persone sono realmente consapevoli della stretta correlazione tra cibo e salute? L’alimentazione sana è infatti un importante fattore di benessere fisico e psicologico ed è per questo un diritto di tutti.

In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), il focus è proprio sul “Diritto al Cibo per una Vita e un Futuro Migliori”. Il 16 ottobre 2024, quindi, si è discussa l’importanza del diritto a un’alimentazione sana e sostenibile per le generazioni future

I dati

Stili nutrizionali errati portano allo sviluppo di malattie come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari, i tumori, la steatosi epatica non alcolica, le malattie croniche intestinali, le malattie neuropsichiatriche e le malattie neurodegenerative. Lo confermano i dati raccolti da Fondazione Aletheia in un rapporto dal titolo “Malattie, Cibo e Salute”.

Secondo l’indagine, il 46 per cento degli italiani è in sovrappeso, con un aumento del 7 per cento negli ultimi vent’anni, mentre la percentuale di persone con obesità è addirittura aumentata del 36 per cento (12 per cento di italiani nel 2023).

Non va meglio per l’incremento di malattie come il diabete, con il 64 per cento in più negli ultimi vent’anni. Nel complesso, si tratta di circa 23 milioni di persone adulte con problemi di sovrappeso.

Giovani e alimentazione

Secondo gli esperti, i cibi ultraprocessati sono correlati con l’insorgenza di gravi patologie e mortalità precoce. Ma cosa si intende per cibi ultraprocessati? Con questo termine si indicano tutti quegli alimenti sottoposti a processi di trasformazione industriale per risultare più appetibili, durare di più ed essere più facili da preparare o consumare.

Un esempio? I cereali da colazione ultra-lavorati per attirare maggiormente l’attenzione, modificati nelle forme, nel sapore e nel colore.

Rientrano poi in questa categoria tutti gli snack (dalle patatine alle caramelle), ma anche alcuni alimenti che non vengono definiti junk food (cibo spazzatura) come barrette ai cereali, secondi pronti a base di proteine animali, piatti vegetariani, cibi in scatola , bibite frizzanti.

In generale, si tratta di alimenti ricchi di coloranti, additivi alimentari, insaporitori, zuccheri, grassi e sale, che risultano invece poveri di fibre e nutrienti. Purtroppo, i maggiori consumatori di questi alimenti sono proprio i giovani.

Lo studio

Secondo una ricerca pubblicata sul British Medical Journal e condotta tra le altre all’Università della Sorbona in Francia e dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health negli Stati Uniti, il consumo elevato di cibi ultraprocessati sarebbe correlato a ben 32 problemi di salute. Tra le correlazioni più convincenti troviamo il 50 per cento in più di rischio di morte legata a problemi cardiovascolari, il 53 per cento di ansia e altri disturbi mentali e un aumento del 12 per cento del rischio di sviluppare diabete di tipo 2.

Meccanismi biochimici

Il consumo di cibo ultraprocessato, inoltre, favorisce la creazione di collegamenti tra le aree del cervello che controllano il meccanismo della ricompensa e quelle che controllano i comportamenti ripetitivi automatici. In pratica, si sente il bisogno di mangiare anche quando si è sazi. Un meccanismo molto simile a quello presente nelle persone con dipendenza da droghe, fumo e alcol, molto pericoloso in bambini e adolescenti ancora in fase di sviluppo.

Roberta Gatto

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