Inghilterra, farmaci gratis per far tornare al lavoro gli obesi
L’idea è del ministro della Sanità, West Streeting per ridurre i costi generati dalle cure necessarie delle persone obese: 11 miliardi di sterline (13 miliardi di euro) l’anno che gravano sul servizio sanitario nazionale. Ci sono persone che prendono in media 4 giorni di permesso in più all’anno e altre (milioni) che non lavorano a causa del peso eccessivo. I costi dell’obesità sono superiori anche a quelli del fumo.
In Gran Bretagna sono quasi 3 milioni le persone economicamente inattive a causa di malattie croniche e il 29 per cento della popolazione è classificato come obeso.
Per questo, il primo ministro Keir Starmer ha deciso di fornire gratuitamente farmaci a base di Semaglutide e di Tirzepatide in modo da consentire alle persone obese di tornare al lavoro e dare una mano all’economia britannica. Si tratta di farmaci che consentono di perdere decine di chili e sono considerati un’arma per combattere l’obesità.
Un progetto sperimentale verrà avviato a Manchester da un’azienda farmaceutica che ha investito 280 milioni di sterline (300 milioni di euro) per somministrare il suo farmaco anti-obesità: si tratta di valutare se l’impiego di questi farmaci possa avere un impatto positivo anche sull’occupazione e dunque sull’economia. Lo studio coinvolgerà 3mila pazienti obesi. Il ministro ha anche spiegato che le persone dovranno iniziare a seguire uno stile di vita più sano, perché il Servizio sanitario non può pagare i costi di chi ha abitudini inadeguate.
Le reazioni in Inghilterra non sono state tutte positive, perché l’operazione dovrebbe coinvolgere milioni di persone e, inoltre, si ritiene poco opportuno sul piano etico valutare le persone per il loro apporto economico e non per le necessità sul piano sanitario. Una visione utilitaristica che il governo inglese sta mostrando anche in altri ambiti.
Giuseppe Giuliani