I giovani sardi e il volontariato

Sono due le indagini realizzate dal Centro studi sociali “Carlo Carretto” per il Centro Servizi Volontariato Sardegna: sulla conoscenza degli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite al 2030 degli enti del terzo settore della Sardegna” e sulle motivazioni che spingono i giovani a impegnarsi nel volontariato.

Il campione era rappresentato da organizzazioni di volontariato ed enti del terzo settore e da giovani volontari o persone che hanno iniziato a impegnarsi da giovani.

Dalla ricerca emerge come i giovani “vanno” verso il mondo del volontariato per passione o perché vivono situazioni che ritengono ingiuste e desiderano cambiare. Spicca anche il ruolo della famiglia che però non sempre ritiene quel tipo di impegno importante, non sempre ne riconosce gli aspetti positivi anche sul piano formativo.

«Le famiglie» spiega Vania Statzu coordinatrice della ricerca, «sono convinte che sia qualcosa che toglie tempo allo studio o distoglie dalla ricerca del lavoro o da altre attività importanti».

Per questo, analizzando i risultati della ricerca, si è arrivati alla conclusione che occorra costruire un collegamento tra il mondo del volontariato e la scuola, anche perché, al momento, giovani e volontariato sembrano parlare un linguaggio diverso, ma soprattutto esprimersi in luoghi diversi, con poche possibilità d’incontro.

La collaborazione con la scuola può essere facilitata dal fatto che la riforma del Terzo settore obbliga a essere più strutturati: uno degli strumenti che può essere utile è l’ex alternanza scuola-lavoro. Un altro dato emerso dalla ricerca è che i giovani d’oggi associano il volontariato a un piccolo compenso.

Oltre che con le scuole, la collaborazione sarà avviata con i Comuni: sinora hanno aderito alle “sollecitazioni” del Csv Sardegna 17 Istituti superiori e 11 Comuni (Cagliari, Carbonia, Iglesias, Quartu Sant’Elena, Olbia, Nuoro, Sant’Antioco, Sassari, Tortolì, Alghero, Porto Torres).

Per Lucia Coi, presidente del Centro Servizi Volontariato Sardegna, «il ruolo cruciale ricoperto dai volontari nel corso della pandemia non ha incoraggiato l’interesse verso questo mondo, anzi, ha scatenato una reazione opposta».

Giuseppe Giuliani

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