Ora legale sì, ora legale no. È da qualche anno che se ne discute. Soprattutto sulla sua convenienza economica. I Paesi europei, con il Nord in testa la vuole abolire, mentre il Sud la vuole tenere. Il motivo? Riguardano i vantaggi dovuti alle ore di luce.
L’ora legale era stata introdotta con una convenzione internazionale proprio per sfruttare al massimo le ore di luce durante la bella stagione e ridurre così i consumi energetici. In Italia è stata adottata stabilmente nel 1966 mentre a livello europeo dal 1996.
Il prossimo cambio di orario è programmato nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre. Quindi, le lancette dell’orologio torneranno indietro e si dormirà così un’ora in più.
Parliamo del risparmio
Secondo i dati di Terna (la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale dell’energia elettrica), nei sette mesi di ora legale, il sistema elettrico italiano ha consumato 340 milioni di kWh in meno. Un valore pari al fabbisogno medio annuo di circa 130mila famiglie. Soldi alla mano, si tratta di un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro.
I benefici non sono solo riguardo il lato economico, ma investono anche l’ambiente. Le ragioni? Proprio il minor consumo elettrico consente di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 160mila tonnellate. A dare i numeri è sempre Terna che calcola come, dal 2004 al 2024 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia è stato di oltre 11,7 miliardi di kWh. Tradotto per i comuni cittadini italiani, si tratta di un risparmio nelle bollette di circa 2,2 miliardi.