È sardo il primo ospedale del Metaverso

Un momento della presentazione del progetto

Il primo ospedale italiano del Metaverso apre a Cagliari: il taglio virtuale del nastro è avvenuto ieri a Roma, dove l’azienda ospedaliero universitaria ha presentato il nuovo servizio digitale. Basta un computer oppure un tablet o uno smartphone per entrare in ospedale. Al piano terra si può prenotare una visita, pagare il ticket, ritirare i referti. Al piano superiore c’è l’ufficio relazioni con il pubblico dove vengono date informazioni sui servizi e sulle modalità di accesso e di erogazione delle prestazioni. Ad attendervi ci saranno gli avatar degli operatori in carne e ossa che siete soliti incontrare negli ospedali e anche un’operatrice in 3D, frutto dell’intelligenza artificiale che opererà 24 su 24.

La struttura sanitaria virtuale sarà anche un ulteriore strumento per fornire informazioni e diffondere le buone pratiche della salute: si troveranno informazioni sulla prevenzione delle malattie, sui programmi di vaccinazione e sui servizi sanitari disponibili. Sono previsti anche appuntamenti virtuali, come convegni, seminari sui temi della salute. È prevista anche la possibilità di avere risposte dal personale sanitario virtuale.

Si tratta di una struttura ancora in fase di costruzione: gli altri due piani che ospiteranno i “reparti” di terapia del dolore e delle cure palliative sono in fase di realizzazione e il progetto di creazione di una piattaforma per la diagnosi e la definizione dello stadio dei tumori al retto ha ottenuto un finanziamento della Regione Sardegna e ricevuto lo scorso anno un premio per l’innovazione. La piattaforma, che utilizzerà l’intelligenza artificiale, consentirà di diagnosticare i tumori del retto in modo rapido e con una precisione maggiore di quella attuale. Ricordiamo che il tumore al retto è la seconda causa di morte per gli uomini e la terza per le donne.

L’innovazione digitale, insomma, ha fatto irruzione nel mondo sanitario già da tempo e l’intelligenza artificiale trova spazio, in forma sperimentale, in diverse strutture.

Ma se si dà una mano per alleggerire il traffico, liberare parcheggi, ridurre le code per la prenotazione delle visite e decongestionare gli sportelli accettazione negli ospedali, resta il problema dell’alfabetizzazione digitale: sono ancora troppi gli italiani che non hanno gli strumenti per accedere a questi servizi e non solo tra gli anziani. Questo, nonostante, come registra un’indagine dell’Istituto Piepoli, il 50 per cento degli italiani risulti favorevole alla sostituzione delle visite mediche in presenza con quelle virtuali.

A fare da guida nel nuovo mondo virtuale resta comunque il sito dell’azienda: www.aoucagliari.it.

Giuseppe Giuliani

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