Istituto dei ciechi della Sardegna “Maurizio Falqui”, confermata Caterina Nieddu

L’Istituto dei ciechi “Maurizio Falqui”

Caterina Nieddu riconfermata Commissario straordinario all’Istituto dei ciechi della Sardegna “Maurizio Falqui”. Con apposita delibera (41/11 del 23 ottobre 2024), la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ne conferma il ruolo dando allo stesso tempo gli indirizzi operativi per la riforma dello Statuto. In pratica, la riconfermata Commissaria dovrà «quantificare gli oneri necessari alla manutenzione del patrimonio immobiliare dell’Istituto». Non solo: al Commissario anche il compito di «valutare eventuali attività necessarie alla valorizzazione dell’Istituto nell’ambito del sistema integrato dei servizi alla persona e della vocazione istituzionale dell’Azienda al fine di sottoporle all’istituendo Consiglio di amministrazione una volta insediato».

Secondo la presidente Todde, «è necessario riformare lo Statuto dell’Istituto dei ciechi della Sardegna “Maurizio Falqui”». Occorre infatti, la «puntuale definizione dei requisiti del Direttore generale, della proceduta di selezione e di nomina, delle attribuzioni e del compenso».

Fissati anche i requisiti che si dovranno seguire. «I requisiti di nomina» è scritto nella delibera regionale, «devono uniformarsi alle previsioni della legge regionale per l’accesso alla dirigenza e per il conferimento degli incarichi dirigenziali». E ancora: «la retribuzione del Direttore generale non deve essere inferiore rispetto a quella del direttore di servizio dell’amministrazione regionale».

Riguardo il Consiglio di amministrazione da nominare, a questi vengono conferiti «poteri di indirizzo e controllo così da riservare al Direttore generale i compiti di carattere gestionale e di attuazione degli obiettivi e dei programmi fissati dal Cda».

Ai componenti del futuro Cda vi è il «riconoscimento di un gettone di presenza per le sedute dell’Organo, non superiore a quello previsto per i consiglieri del Comune di Cagliari e del rimborso spese per lo svolgimento dei loro compiti, con esclusione di un’indennità di funzione».

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