Europa, le difficoltà economiche delle persone con disabilità

Esiste una differenza notevole tra le difficoltà che deve affrontare un cittadino europeo con disabilità rispetto a chi, invece, non ha nessun tipo di disabilità. Alla base di questa differenza c’è, tra le altre cose, la mancata integrazione nel mercato del lavoro.

Emerge la difficoltà a pagare spese impreviste, fare un pasto con carne o pesce ogni due giorni, avere un’abitazione adeguatamente riscaldata, possedere elettrodomestici, oppure telefono o automobile e non riuscire a rispettare le scadenze per i pagamenti programmati (questi i criteri in base ai quali si calcola la cosiddetta deprivazione materiale).

Il dato da cui partire è quello secondo il quale nell’Unione europea poco più di un adulto su quattro ha qualche forma di disabilità e tra quelli che hanno una disabilità uno su quattro deve affrontare difficoltà finanziarie.

Secondo i dati Eurostat, infatti, nel 2023 il 25,5 per cento dei cittadini con 16 o più anni hanno avuto problemi economici (solo il 16,2 per cento tra le persone senza disabilità).

In Grecia e Bulgaria si sono registrate le maggiori difficoltà, per contro Lussemburgo (10,5 per cento), Finlandia (11,2 per cento) e Paesi Bassi (12 per cento) hanno avuto i risultati migliori in questo senso.

Tra le persone con disabilità prevalgono le donne (29,2 per cento della popolazione) rispetto agli uomini (24,3). I problemi economici si riflettono anche sulle vacanze e sul divertimento: più del 40 per cento delle persone con disabilità nell’Ue non ha avuto la possibilità di fare una settimana di vacanza in un anno, rispetto al 24,2 per cento delle persone senza disabilità. In questo caso, la situazione è più critica nei paesi dell’ Europa orientale: Romania (73,5 per cento), Bulgaria (70 per cento) e Ungheria (64,7 per cento), All’altro capo, i già citati Lussemburgo e Finlandia.

Per arginare il problema, l’Europa sta lavorando per garantire un reddito regolare, o comunque una fonte di entrata alle persone con disabilità, questo è l’obiettivo della “Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030” adottata dall’Unione europea, ormai tre anni e mezzo fa.

Giuseppe Giuliani

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