Il progetto “Braille… puntini puntini ora tocca a noi”

Nella foto, Paola Torcolini mentre accarezza il cane guida

L’ultima occasione è stata il 16 ottobre, quando si è celebrata la “Giornata nazionale dei cani guida”, ma Paola Torcolini il suo progetto lo porta avanti e lo propone dal 2017.

Paola Torcolini è un’insegnante di scuola primaria (insegna ad Amelia in provincia di Terni) ed è anche docente formatrice allo Ierfop di Cagliari.

Il suo progetto è “Braille…puntini puntini ora tocca a noi” e consiste nell’insegnare ai bambini della sua classe le tecniche per comunicare attraverso il metodo creato dall’inventore della scrittura tattile.

Nel corso degli anni, l’insegnante si è accorta che i laboratori tattili consentivano ai bambini di migliorare gli altri quattro sensi e il contatto con le persone cieche ha permesso agli alunni di confrontarsi con il mondo delle disabilità, di capire quante attività si possano comunque praticare.

Quest’anno, l’idea, in occasione del 16 ottobre, di portare all’interno della scuola Jole Orsini di Amelia un cane guida. L’ha aiutata il suo amico Fabiano Fanelli che vive in simbiosi con Alicia, una labrador proveniente dalla scuola cani guida di Scandicci. Da qualche anno a questa parte, Alicia ha sostituito il bastone che Fabiano utilizzava nelle sue uscite ed è diventata inseparabile accompagnatrice nella vita di tutti i giorni.

«È stata una lezione di vita» racconta Paola Torcolini, «per i bambini, ma più in generale per tutti i presenti. Un momento importante di sensibilizzazione e di emozioni». Il prossimo passo è quello di chiedere alla Direzione scolastica di promuovere anche la Giornata Nazionale del Braille il 21 febbraio.

Il progetto nasce dall’esperienza che l’insegnante di Terni ha maturato durante i corsi di formazione allo Ierfop consentendole di acquisire competenze ed esperienza nel campo della disabilità visiva. In quel frangente ha capito che la didattica per i bambini ciechi è utile anche a quelli normodotati oppure a quei bambini che hanno difficoltà di altro tipo.

Gli obiettivi sono chiari: favorire la cultura dell’inclusione e la conoscenza della comunità non vedente; ampliare le possibilità della comunicazione verbale utilizzando i nostri sensi; promuovere un atteggiamento di apertura e disponibilità verso la persona, senza considerare eventuali limiti fisici e intellettivi.

Giuseppe Giuliani

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