Assegno di inclusione per i disabili, ma non solo

L’ Assegno di inclusione (Adi) è un intervento di sostegno economico che intende combattere la povertà e favorire l’inclusione sociale e lavorativa.

Ѐ stato introdotto dal decreto lavoro del 2023 e spetta alle famiglie che abbiano al loro interno almeno una persona con disabilità, o un minore, o un ultrasessantenne, o un componente in condizioni di svantaggi inserito in un programma di cura e assistenza certificato dalla Pubblica Amministrazione.  

Ѐ necessario anche aderire a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa. Poi, sono previsti i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, cioè bisogna essere: cittadino europeo, o familiare di un cittadino europeo con diritto di soggiorno o di soggiorno permanente, oppure cittadino di Paesi terzi con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o status di protezione internazionale. Inoltre, residente in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Non bisogna essere sottoposti a misure cautelari, non si devono avere sentenze di condanna definitive nei 10 anni precedenti la richiesta.

Un altro motivo di mancata assegnazione dell’Adi è dato dalla presenza nel nucleo familiare di un componente che abbia dato le dimissioni (esclusa giusta causa o  procedura di conciliazione) nei 12 mesi precedenti la richiesta.

Ci sono, poi i requisiti economici, a partire da  un Isee non superiore a 9.360 euro e ad altri parametri legati all’età dei componenti del nucleo familiare o alla presenza di persone con disabilità gravi o non autosufficienti.

Le domande possono essere presentate a partire da dicembre per l’anno successivo.

Infine, per quanto riguarda la determinazione degli importi, può trattarsi di un’integrazione al reddito familiare fino a 6mila euro all’anno; di un contributo di 7560 euro all’anno se il nucleo familiare è composto interamente da persone di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienti.

A questo, può aggiungersi un contributo per l’affitto (massimo 3360 euro l’anno).

L’assegno ha una cadenza mensile e per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi. Può essere rinnovato, per ulteriori 12 mesi, ma dopo una sospensione di 30 giorni.

Nel caso specifico di assegno di inclusione per i disabili, si devono possedere anche altri criteri: disabilità accertata da una Commissione Asl o Inps, residenza in Italia. età compresa tra i 18 e i 67 anni, possesso di determinati requisiti reddituali e patrimoniali.

L’importo dell’assegno è determinato anche dal grado di disabilità (media, grave, gravissima). La disabilità media è quella in cui alcune funzioni sono compromesse, ma non pregiudicano la vita quotidiana; quella grave consente ancora al soggetto di essere autosufficiente; quella gravissima non consente l’autosufficienza.

Sulla base di queste differenziazioni sono previsti: 500 euro al mese per invalidità media o grave, con ulteriori 780 euro al mese per l’affitto; 630 euro al mese per invalidità gravissima, con un’aggiunta di 150 mensili a titolo di rimborso per l’affitto, portando l’importo totale a 780 euro.

Giuseppe Giuliani

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