Figc e Comitato Italiano Paralimpico (Cip) hanno firmato un protocollo per seguire un percorso comune che punta alla promozione dell’attività sportiva per le persone con disabilità.
In particolare, si è raggiunto l’accordo per favorire la diffusione di alcune categorie del calcio paralimpico, quello per persone che hanno subito amputazioni e quello per persone con cerebrolesioni. La direzione è quella di un calcio senza barriere di alcun tipo.
L’ultima volta che Federazione italiana gioco calcio e Cip si sono seduti allo stesso tavolo è stato nel 2019 quando nacque la Divisione calcio paralimpico e sperimentale (Dcps). La Figc è stata la prima federazione calcistica al mondo a creare al suo interno una Divisione per atlete e atleti con disabilità.
Oggi, quella Divisione conta 4mila tesserati e 240 squadre per un totale di 1200 partite nel corso della stagione.
Per Luca Pancalli, presidente del Cip, «si va nella direzione auspicata, ossia verso un’idea di sport senza differenze e senza barriere nel segno di un’unica grande passione».
Secondo il numero uno della Figc, Gabriele Gravina, «”Il calcio è di tutti” non è solo uno slogan, ma il messaggio concreto che la Federazione realizza quotidianamente attraverso un ampio e ambizioso programma di inclusione».
«I grandi risultati raggiunti dalla Divisione paralimpica Figc» dice il presidente della Dcps Franco Carraro, «sono il frutto dell’impegno e della sensibilità che si è sviluppata nella Federcalcio e dell’attività svolta assieme da tutte le componenti».