Succede anche questo!
Nel linguaggio comune e ironico si dice “pestare una m…” quando le cose vanno proprio male e la gaffe commessa raggiunge livelli incommensurabili.
Breve cronaca dell’accaduto.
Milano, (premio Access City Award 2016”, in inglese suona ancora più eclatante) sabato scorso a Bookcity, manifestazione per la promozione del libro e della lettura, è in programma la presentazione del libro di Fabrizio Ancanfora “L’errore. Storia anomala della normalità”. Il libro affronta il tema della disabilità. L’incontro è previsto alla Rotonda del Pellegrini della Fondazione Ambrosianeum e tra le relatrici c’è anche Valentina Tomirotti, giornalista e attivista che si muove in sedia a rotelle, ma per accedere alla sala ci sono dei gradini, senza alternative. Tomirotti ne prende atto e rinuncia all’evento. A quel punto, salta anche la presentazione del libro. Anche perché presentare un libro che parla delle discriminazioni vissute quotidianamente dalle persone con disabilità in una sala che non consente l’accesso a una di loro sarebbe l’apoteosi del paradosso.
Tomirotti e Acanfora, nel commentare l’episodio e dopo aver ricevuto le scuse e sentite le giustificazioni degli organizzatori, hanno parlato di “abilismo” e delle difficoltà della maggioranza di contemplare le esigenze degli “altri”. Discorso alto che coinvolge tutte le maggioranze, sempre e in qualsiasi ambito.
P.s. un tempo, nella considerazione popolare, “pestare una c… di cane portava fortuna”. Forse, ma questa non è c… è proprio m… Ed è umana.
Giuseppe Giuliani