Il “caso” Borås in Svezia
Era il 2015 quando Borås, città della Svezia sud occidentale conquisto l’ “Access City Award”, assegnato ogni anno (dal 2010 ) alle città europee più accessibili alle persone con disabilità dalla Commissione Europea.
La consegna del premio avviene il 3 dicembre in concomitanza con la Giornata europea delle persone con disabilità.
La motivazione recitava: si riconosce l’approccio globale e strategico di Borås nel creare una città accessibile a tutti, un buon esempio di azione locale per contribuire a rimuovere numerose barriere che le persone con disabilità incontrano ancora nella loro vita quotidiana.
Il premio, lo ricordiamo, è organizzato dalla Commissione Europea insieme al Forum Europeo della Disabilità ed è rivolto alle città con almeno 50mila abitanti che sono intervenute per rendere più facile per le persone disabili e anziane accedere agli spazi pubblici, ai trasporti, alle informazioni e alle comunicazioni, nonché alle strutture e ai servizi pubblici.
Ebbene a distanza di dieci anni (il premio si consegna a dicembre, ma il titolo vale per l’anno successivo) Borås è di nuovo in finale e il prossimo 3 dicembre saprà se la giuria l’avrà scelta di nuovo o avrà preferito Cartagena (Spagna), Norimberga (Germania ) o Vienna (Austria).
La chiave del successo di Boras si chiama programmazione. La città svedese è immersa nella natura: colline, valli, parchi, aree verdi costituiscono il suo territorio, ma soprattutto ha preso un impegno all’accessibilità agli inizi degli anni ‘90 e non ha mai cambiato strada.
La politica ha contribuito a garantire le risorse finanziarie di cui la città aveva bisogno per diventare accessibile a tutti: Borås ha teatri, centri culturali, librerie, gallerie d’arte tutti pienamente accessibili, sia dentro che fuori. Ha anche uno zoo. Anche quello accessibile a tutti. Anche quello parte del progetto più ampio.
Esiste un database pubblico con oltre 230 negozi, ristoranti e altre attività certificati per l’accessibilità. Il progetto è a 360 gradi e la parte pubblica lavora a stretto contatto con le imprese private, affinché anch’esse siano parte nel raggiungimento dell’obiettivo.
Borås ha una tradizione nel settore tessile, della moda e del design e può vantare il 90 per cento dei trasporti pubblici privo di barriere. Gli autobus hanno sistemi audiovisivi, le strade sono riscaldate in inverno per garantire un passaggio più sicuro agli utenti su sedia a rotelle e alle persone con mobilità ridotta. Edifici pubblici, aree balneari e percorsi naturalistici, tutto è realizzato o adeguato agli standard nazionali di accessibilità.
Come si arriva a tutto questo? Si lavora a stretto contatto con le organizzazioni che tutelano le persone con disabilità per rendere anche gli spazi esterni sempre più inclusivi. Borås ha anche dimostrato la propria disponibilità ad aiutare gli altri Paesi e condividere la propria esperienza di città veramente accessibile a tutti.
Giuseppe Giuliani