Primi freddi: come impostare il riscaldamento per non mettere a rischio la salute

Dicembre è alle porte e le temperature sono in calo. Per affrontare i primi freddi al meglio, però, è importante sapere come impostare il riscaldamento in casa e in ufficio, in modo da non mettere a rischio la salute.

A spiegare come affrontare le rigide temperature invernali è il professor Giorgio Sesti, docente di Medicina interna presso l’università Sapienza di Roma.

Le insidie del termostato

La tendenza comune, come ricorda il professor Sesti, è di riscaldare gli ambienti al massimo per trovare un po’ di conforto dal gelo esterno.

Tuttavia, i rischi per la salute sono dietro l’angolo. Gli sbalzi di temperatura e la vasodilatazione conseguente al calore possono mettere alla prova il nostro fisico.

La temperatura ideale

Secondo l’esperto, quindi, la temperatura ideale negli ambienti interni si aggira attorno ai 20° (tra i 18° e i 22°). Ma non solo.

Bisogna anche evitare che l’aria diventi troppo secca, perché può causare «disturbi importanti a chi ha problemi respiratori, a chi soffre di asma e di broncopneumopatia cronico-ostruttiva», spiega Sesti.

Sì, dunque, agli umidificatori; per chi non ne possiede uno, vanno bene anche dei contenitori con acqua da posizionare sopra i termosifoni.

Il livello migliore di umidità

Il professore consiglia anche di umidificare l’aria attorno al 45 per cento, non oltre il 50, altrimenti «creiamo un clima tropicale e la stanza diventa una serra. Un ambiente umidificato correttamente è necessario, specie di notte, perché se si seccano le mucose si respira male nel sonno, si può russare e si riduce la qualità del sonno con effetti negativi generali sull’organismo».

I pericoli degli sbalzi

«Riscaldando troppo», sottolinea ancora Sesti, «oltre ai consumi maggiori e al maggior impatto ambientale, si possono determinare eccessivi sbalzi di temperatura, anche semplicemente affacciandosi al balcone».

E uscendo all’esterno, la situazione diventa ancora più critica. «Se ho una temperatura interna di 24 gradi» prosegue ancora l’esperto, «ho evidentemente una vasodilatazione e quando vado all’esterno, dove i gradi sono 8 per esempio, posso avere disturbi fastidiosi: da sbalzi pressori e giramenti di testa fino a forme respiratorie».

I rischi per gli anziani

Un’attenzione maggiore va poi riservata agli ambienti dove sono presenti persone anziane sdraiate o sedute. « Assumendo la posizione eretta rapidamente il sangue non va al cervello e si può avere senso di vertigine» spiega Sesti.

Infine, ricorda il dottore, «cambiare l’aria a una stanza resta una buona pratica anche in inverno, per evitare la concentrazione e diffusione di virus e batteri nell’ambiente».

Roberta Gatto

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