Non vedenti: allo stadio la partita diventa accessibile
Si chiama Touch2See ed è pensato per consentire alle persone non vedenti o ipovedenti di seguire una partita di calcio allo stadio. Il tablet è stato testato per la prima volta venerdì 29 novembre all’Unipol Domus durante il match tra Cagliari e Verona.
Lo stadio del Capoluogo sardo ha infatti permesso a una delegazione dell’Unione italiana ciechi, sezione provinciale di Cagliari, e al campione paralimpico di sci nautico Daniele Cassioli di provare per la prima volta il dispositivo nel corso di una gara .
Come funziona
Touch2See, approdato anche in Italia dopo essere stato sperimentato in Francia nel calcio, nel basket e nel rugby, è un tablet in grado di riprodurre un campo da gioco in miniatura.
I movimenti della palla, rappresentata da un disco magnetico, vengono riprodotti in tempo reale sulla superficie del dispositivo e si possono seguire facilmente con le dita. Una vibrazione segnala invece l’importanza delle azioni, aumentando o diminuendo di intensità. A queste si accompagna poi l’audiodescrizione di ciò che accade sul terreno di gioco creando così un’esperienza totalmente immersiva.
Partnership e testimonianze
«Siamo orgogliosi di essere stati il primo club ad aver portato in Italia Touch2See» dichiara Marco Zucca, responsabile del settore sociale del Cagliari calcio, «mettendo così un nuovo importante tassello nel cammino verso una sempre maggiore inclusione nel nostro stadio. Vedere il coinvolgimento dei ragazzi e la loro soddisfazione nel “guardare” una partita attraverso un’esperienza sensoriale mai provata prima, ci ripaga degli sforzi fatti grazie anche al fondamentale supporto della Lega Serie A che ha sposato senza indugio l’iniziativa».
Il test eseguito alla Unipol Domus è stato realizzato in collaborazione con la Lega Serie A e di Hawk-Eye, azienda leader mondiale della tecnologia di rilevamento della traiettoria del pallone e fornitore tecnologico del campionato italiano per quanto riguarda i servizi di Var, Glt e di tracciamento dei giocatori e del pallone in campo.
Roberta Gatto