Disabilità nella Storia: Rosa May Billinghurst (1875 – 1953)

Nata il 31 maggio del 1875 a Lewisham, Londra, Rose May Billinghurst proviene da una famiglia numerosa. Seconda di nove figli, sua madre è Rosa Ann Brinsmead e suo padre Henry Farncombe Billinghurst.

A causa della poliomielite contratta da bambina, Rosa si serve di stampelle o di una sedia a rotelle a tre ruote per muoversi.

Attivista sociale in una casa di lavoro di Greenwich, insegnante in una scuola domenicale, la giovane Rose entra presto a far parte della Women’s Liberal Association e, nel 1907, della Women’s Social and Political Union (Wspu). L’impiego presso la casa di lavoro la porta a diventare una fervente sostenitrice del diritto al voto per le donne. Secondo Rosa, le donne avrebbero infatti usato questo diritto per porre fine alla povertà ed è con questa convinzione che prende parte a diverse proteste, distribuendo volantini dal suo triciclo, decorato con fiori e con i colori della Wsp.

Attivismo politico e arresti

Nel 1909, viene vista distrarre un cavallo della polizia mentre un’altra donna dà una spinta al poliziotto in sella per farlo cadere in una mangiatoia. È probabile che Rosa sia poi stata arrestata e malmenata in un furgone della polizia. L’episodio però non la intimidisce.

Due anni dopo, infatti, fonda la filiale di Greenwich della Wspu. Come prima segretaria, partecipa alle dimostrazioni del “Venerdì Nero” del 1910. Nuovamente arrestata e fatta cadere dal suo triciclo, Rosa sfrutta questa azione violenta della polizia a proprio vantaggio, per pubblicizzare l’attività delle suffragette. L’episodio del venerdì nero è però soltanto il primo di una lunga lista.

Una volta, viene lasciata in una strada laterale dalla polizia, con le gomme della sua sedia a rotelle sgonfie e alcuni comandi rimossi dai poliziotti. E tuttavia, Rosa non si scoraggia.

Manifestazioni non pacifiche

Contrariamente alla rappresentazione comune (e stereotipata) delle persone con disabilità, Rosa non è una donna fragile e sottomessa. Nel 1911 partecipa a una dimostrazione con le stampelle posizionate su entrambi i lati del suo triciclo e con uno striscione su cui campeggia la scritta “Voto per le donne”. Riesce ad avvicinarsi alla Camera dei Comuni e prende parte alle azioni di boicottaggio delle organizzazioni di suffragette, attaccando con le stampelle chiunque cerchi di fermarla. Rosa viene poi arrestata diverse altre volte negli anni successivi.

Nel marzo del 1912, si unisce alla suffragetta scozzese Janie Allan durante la campagna di rottura delle vetrine dei Grandi Magazzini Harrods.

Rosa avrebbe nascosto una scorta di pietre sotto il tappeto che le copriva le ginocchia e avrebbe poi rotto una vetrina su Henrietta Street. Questa dimostrazione le vale il suo primo arresto alla prigione di Holloway e la condanna a un mese di lavori forzati, poi ridotta alla sola reclusione. In carcere, Rosa conosce altre prigioniere come la dottoressa Alice Stewart Ker, la tredicesima donna a essere registrata come medico in Gran Bretagna dalla British Medical Association.

L’8 gennaio 1913, Rosa viene processata all’Old Bailey e condannata a otto mesi nella prigione di Holloway per aver attaccato alcune cassette delle lettere a Deptford.

In prigione si unisce ad altre suffragette nello sciopero della fame e viene costretta all’alimentazione forzata. Viene rilasciata due settimane dopo con una narice lacerata e un dente rotto.

Ultimi anni

Il 24 maggio 1914 si incatena ai cancelli di Buckingham Palace e il 14 giugno si veste di bianco nel corteo funebre per la suffragetta Emily Wilding Davison, uccisa mentre cercava di afferrare le redini del cavallo del re all’Epsom Derby.

Rosa prende parte anche alla delegazione di massa delle suffragette per presentare una petizione al re Giorgio V il 21 maggio 1914. Sebbene non venga arrestata, due poliziotti la costringono a scendere dal suo triciclo. Dopo l’approvazione del the People Act del 1918, si ritira dalle attività di suffragetta.

Rosa trascorre l’età adulta nella sua casa con giardino  nel Surrey (allora Middlesex), con la figlia adottiva “Beth”. Muore il 29 luglio 1953 in un ospedale di Twickenham , lasciando il suo corpo alla scienza.

Il suo nome e la sua foto, insieme a quelli di altre 58 sostenitrici del suffragio femminile, sono sul piedistallo della statua di Millicent Fawcett a Parliament Square , Londra, inaugurata nel 2018.

Roberta Gatto

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