Disabilità nella Storia: Henri Toulouse-Lautrec (1864 – 1901)

Henri Toulouse-Lautrec è u pittore, grafico, pubblicitario e uno dei massimi esponenti dell’arte visiva di fine Ottocento. Un uomo capace di rivoluzionare il concetto di arte anche grazie al suo punto di vista privilegiato sul mondo, influenzato dalla sua disabilità.

Una testimonianza di come essere “diversi”, sia un punto di forza e un fattore di crescita, tanto umana quanto artistica.

Chi è

Henri Marie Raymond de Toulouse-Lautrec nasce il 24 novembre 1864 nella cittadina di Albi, nel sud della Francia in una famiglia aristocratica.

Il padre è infatti il conte Alphonse Charles Marie de Toulouse-Lautrec-Montfa e la madre è la contessa Adèle Zoë Marie Marquette Tapié de Céleyran, due cugini di primo grado (le madri erano infatti sorelle).

Da quest’unione tra consanguinei tutt’altro che compatibili caratterialmente (lui un libertino dedito alla caccia e alla pesca, lei una donna bigotta e ipocondriaca) nasce il piccolo Henri, il quale mostra fin da subito i segni di una salute piuttosto fragile. Cresciuto tra i castelli di proprietà della famiglia, fin dalla più tenera infanzia entra in contatto con l’ambiente artistico e a 4 anni comincia già a disegnare. Nel 1872 si trasferisce a Parigi con la madre e qui studia al Lycée Fontanes, dove viene incoraggiato a perseguire la carriera pittorica.

A 10 anni la sua salute subisce però un drastico peggioramento: Henrì è affetto da una deformazione ossea congenita, la picnodisostosi, che gli causa forti dolori e problemi alla lingua e alle labbra oltre che alle ossa del volto.

Il petit bijou, il “gioiellino” della famiglia Lautrec lascia il posto a un adolescente tutt’altro che grazioso, le cui condizioni di salute vengono rese ancora più pesanti da due cadute che gli causano rispettivamente la rottura del femore sinistro e della gamba destra all’età di 14 e 15 anni. Fratture mai rimarginate, che impediscono il normale sviluppo delle gambe del giovane Henri. Da adulto, è alto soltanto 1,52 metri e ha le gambe di un bambino.

La pittura

La malattia di cui soffre Henry lo costringe a lunghi periodi in sanatorio e proprio qui comincia a produrre i primi lavori.

Henri dipinge su quaderni, album e pezzi di carta; i soggetti principali sono i cavalli e le famigliari scene di caccia cui assisteva da bambino. Lo scopo di questi primi dipinti è forse quello di guadagnarsi la stima del padre, appassionato di cavalli e amante della caccia, il quale sognava per il figlio un futuro da gentiluomo dedito all’equitazione, alla caccia e alla pittura. Purtroppo, a causa della sua malattia, Henri può dedicarsi soltanto a quest’ultima, e lo fa con impegno e dedizione.

Terminato il liceo, comincia lo studio della pittura presso due prestigiosi atelier francesi, fino a fondarne uno proprio a Montmartre, nel gennaio 1884.

La vita Bohemienne

La scelta di un quartiere vivace come Montmartre non incontra però il favore dei genitori, preoccupati che il buon nome della famiglia possa essere infangato dalla frequentazione di locali e persone di dubbia moralità. E tuttavia è qui che Henri riesce a esprimere la sua arte, ritraendo ballerine, cantanti e prostitute.

A renderlo celebre, un manifesto realizzato nel 1891 per il Moulin Rouge, cui ne seguirono molti altri negli anni successivi.

Scandaloso, dissacrante e geniale, per Henri la pittura è paragonabile agli escrementi: «si sente ma non si spiega».

Soggetti anticonvenzionali e uno stile lontano dagli Impressionisti sono i suoi punti di forza a livello artistico. Nella vita privata, invece, un carattere focoso e spesso iracondo lo portano a isolarsi e a cercare rifugio nell’alcol e tra le braccia delle prostitute di Montmartre. La sifilide e la dipendenza dall’assenzio e dall’oppio causano un duro colpo alla sua salute; Henri Toulouse Lautrec si spegne il 9 settembre 1901 nel castello di famiglia, all’età di 36 anni.

Roberta Gatto

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