“Ho preso un granchio”, la sit-com che racconta la vita di un gruppo di giovani alle prese con il cancro

Realizzata dai giovani per un pubblico giovane e non solo. È la sit-com “Ho preso un granchio”, scritta, diretta e interpretata dai ragazzi e le ragazze in cura presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Promossa dal Progetto Giovani della struttura di oncologia pediatrica milanese e sostenuta da Mediafriends, la serie racconta in 7 brevi episodi la quotidianità di un gruppo di giovani tra i 15 e i 24 anni in cura presso la struttura.

Autoironia e leggerezza

Disponibile su Mediaset Infinity, dopo un lancio anche su La 5 e Cine 34, la web-series “Ho preso un granchio” si propone di sdoganare il concetto di malattia attraverso una narrazione dissacrante (a partire dal titolo, dove granchio richiama il cancro) senza tuttavia perdere di spessore, mostrando anche le fragilità dei protagonisti, in una narrazione al contempo intima e divertente, di grande impatto emotivo.

Cast e tematiche

Il cast, composto da 25 pazienti dell’Istituto milanese, ha lavorato per ben un anno e mezzo sotto la guida di un team di professionisti (la regia è di Davide Stecconi, celebre per il film “Il Vangelo secondo Precario” del 2005). I 7 episodi portano in scena una gamma di personaggi ideati dai giovani pazienti, dal latin lover all’influencer, dall’agofobico alla problem solver.

I temi sono quelli maggiormente presenti nelle vite dei protagonisti, temi difficili da affrontare o a cui semplicemente spesso non si pensa. Ogni episodio è girato all’interno dell’ambulatorio di oncologia pediatrica e verte appunto su uno di questi temi: c’è spazio per raccontare l’arrivo di una nuova paziente così come l’organizzazione di una festa alle spalle dei medici.

Un piccolo cammeo è inoltre l’incursione del terzetto comico Aldo, Giovanni e Giacomo in due episodi della serie.

Il progetto vuole non solo accendere i riflettori sulla realtà dei pazienti di oncologia pediatrica, ma anche migliorarne la qualità di vita dando loro la possibilità di esprimersi attraverso un media molto amato dai giovani , come appunto la web-series. La sit-com è realizzata con il supporto di Onlus Fondazione Bianca Garavaglia Ets.

Roberta Gatto

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