La “Prestazione Universale” dell’Inps

Per ora, si tratta di un esperimento che andrà avanti sino al 31 dicembre del 2026. La Prestazione Universale è rivolta agli ultraottantenni non autosufficienti che abbiano un bisogno assistenziale definito “gravissimo”. Il riconoscimento della Prestazione Universale comporta l’assorbimento dell’indennità di accompagnamento e delle prestazioni fornite dalle Ats (Aziende tutela salute).

I requisiti

Per ottenerla è necessario avere almeno 80 anni, un livello di bisogno assistenziale gravissimo che deve essere valutato  dalla Commissione medico-legale dell’Inps ( anche in base alle indicazioni fornite da una Commissione tecnico-scientifica), un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria ordinario non superiore a 6mila euro.

Serve, inoltre, essere titolare dell’indennità di accompagnamento e che questa non sia sospesa.

Presentazione della domanda

La domanda può essere presentata online all’Inps attraverso la pagina Decreto Anziani – Prestazione Universale, utilizzando la propria identità digitale. Altrimenti, ci si può affidare a un patronato.

Cosa prevede

Prevede una quota fissa che corrisponde all’indennità di accompagnamento, più una parte integrativa (assegno di assistenza) di 850 euro mensili destinati al pagamento di lavoratori domestici o assistenti per la persona, oppure impiegati per l’acquisto di servizi, destinati alla cura della persona, da imprese che svolgono attività nel settore dell’assistenza.

La prestazione Universale sarà erogata con cadenza mensile e l’Inps avrà il compito di monitorare la spesa ed eventualmente rimodularla se le risorse messe a disposizione per legge non dovessero essere sufficienti a coprire tutte le richieste.

Giuseppe Giuliani

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