Inps: in Sardegna le pensioni più basse d’Italia

Presentato il 14 gennaio durante un incontro ospitato dal Dipartimento di scienze economiche e aziendali dell’Università di Cagliari, il XXIII rapporto annuale Inps mette in luce una situazione critica per le pensioni in Sardegna.

Nonostante il mercato del lavoro sia in crescita, con 656mila assicurati Inps, un aumento della presenza femminile e dei lavoratori extra Ue, le pensioni sono tra le più basse del sud-Italia con un importo medio di soli 1240 euro.

I dati

Tra il 2019 e il 2023, il numero  di lavoratori assicurati Inps nell’isola ha visto un incremento del 4,11 per cento. Le donne rappresentano quasi la metà degli assicurati (45 per cento), segnando un aumento del 3,9 rispetto al 2019, mentre i lavoratori extra Ue sono cresciuti del 21,2 per cento.

Dati positivi, che però non riguardano gli importi delle pensioni.

Secondo il report, infatti, l’importo medio delle pensioni nell’isola è pari a 1.240 euro, tra i più bassi del sud-Italia, con oltre la metà delle prestazioni versate per invalidità civili su un totale di 425mila pensioni. Gli uomini sono la fetta più grossa dei beneficiari, attestando il divario di genere al 20 per cento.

«Dal report emerge chiaramente come il mercato del lavoro sia in crescita, segno di una ripresa che guarda al futuro con ottimismo» sottolinea Gabriele Fava, presidente Inps. «È fondamentale, però, che i giovani siano consapevoli dell’importanza di costruire fin da subito un solido futuro professionale e previdenziale. In questo senso, il nostro obiettivo è far capire che è importante iniziare presto a monitorare il proprio estratto conto contributivo, poiché più tempestivamente si inizia, migliori saranno le pensioni che si otterranno in futuro».

Tuttavia, dall’analisi è emerso un altro dato significativo: «L’invecchiamento della popolazione sta avendo conseguenze dirette sul mercato del lavoro» spiega Giovanni Sulis, «con lavoratori maturi che spesso non dispongono delle competenze richieste dai settori in crescita, creando un disallineamento tra domanda e offerta. Le problematiche del mercato del lavoro sono quindi accentuate proprio dalla nostra struttura demografica che è molto sbilanciata verso le classi di età più mature».

Infine, il direttore dell’Inps Di Bernardo sottolinea il lavoro dell’Istituto: «per rispondere al meglio alle esigenze di lavoratori e pensionati. Rispetto a poco tempo fa in Sardegna ci siamo molto rafforzati. Oggi le nostre prestazioni sono migliorate in termine di tempi: per l’erogazione di una pensione la media è di un mese. Ci siamo messi su una strada di un efficientamento sempre più progressivo: siamo passati in due anni dalla posizione di fondo a metà classifica».

Roberta Gatto

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