“Quello di cui avevo bisogno”

Il tema è quello dell’assistente sessuale per persone con disabilità, una figura ancora vittima di pregiudizi e arriva sul palcoscenico virtuale grazie alla compagnia  “I Teatranti dello Stivale”, composta da attori e attrici non vedenti.

Il palcoscenico è virtuale perché la compagnia, fondata e guidata da Vincenzo Di Bari, insegnante di teatro, propone i suoi lavori fatti di sola voce attraverso dei podcast disponibili su tutte le piattaforme streaming. 

“L’accarezzatrice”

“Quello di cui avevo bisogno”, ispirato al romanzo “L’accarezzatrice” di Giorgia Wurth, parla di disabilità e sessualità attraverso la storia di un’infermiera che, dopo aver perso il lavoro, scopre il mondo della disabilità e diventa assistente sessuale rispondendo a un annuncio.

Nel libro e nel podcast, si affronta il tema che riguarda molte persone con disabilità, private della possibilità di vivere  le proprie esperienze sessuali in ragione di un moralismo dal quale l’Italia non riesce a liberarsi. In altri Paesi esistono infatti leggi specifiche che codificano la figura dell’assistente sessuale , da noi non ancora.

I laboratori

“I Teatranti dello Stivale” trattano spesso temi sociali e “Quello di cui ho bisogno” non è l’unico podcast dedicato alla disabilità: “Il mio posto nel mondo”, per esempio, affronta la questione della disabilità come parte di una persona non con la sua totalità.

Tutti i lavori realizzati dalla compagnia hanno inizio con un laboratorio online attraverso il quale gli attori imparano a utilizzare la voce e a interpretare.

Giuseppe Giuliani

Lascia un commento