Musicoterapia e disabilità complessa tra mito e scienza
Il libro “Musicoterapia nel mondo della disabilità complessa tra mito, ricerca e scienza” di Paolo Canale rappresenta una testimonianza significativa di un percorso ventennale dedicato alla musicoterapia nel contesto delle disabilità. Negli ultimi nove anni, l’autore ha focalizzato la sua attenzione sugli adolescenti con disabilità complesse, sviluppando un approccio innovativo che trasforma la musica in un linguaggio universale all’interno di ambienti protetti e personalizzati.
L’opera descrive dettagliatamente l’implementazione di un laboratorio di musicoterapia in un’istituzione convenzionata, esplorando diverse modalità di intervento. Queste spaziano dalla stimolazione sensoriale, attraverso l’interazione con gli strumenti musicali, al dialogo sonoro improvvisato. L’obiettivo principale è facilitare l’espressione spontanea, superare le barriere comunicative e costruire relazioni significative. Particolare attenzione è rivolta all’evoluzione del setting terapeutico e al ruolo fondamentale dell’équipe multiprofessionale coinvolta.
Paolo Canale, arteterapeuta specializzato in musicoterapia presso Artedo – Polo Mediterraneo delle Arti Terapie e delle Discipline Olistiche di Verona/Brescia, vanta un’ampia esperienza nel settore sociale. Ha operato in diversi contesti, dall’assistenza domiciliare per persone con ritardo intellettivo agli interventi per disturbi del comportamento in ambito comunitario. Negli ultimi anni, ha concentrato i suoi sforzi sull’età evolutiva, sviluppando progetti musicali propedeutici nella scuola dell’infanzia e percorsi di musicoterapia nella scuola primaria e secondaria di primo grado. In ambito terapeutico, si occupa di ragazzi con disturbo dello spettro autistico e collabora con centri diurni per la realizzazione di progetti e laboratori artistico-creativi rivolti agli adulti.
Questo libro offre un contributo prezioso per professionisti e studiosi interessati all’applicazione della musicoterapia nel campo delle disabilità complesse, evidenziando come la musica possa fungere da ponte comunicativo e terapeutico, promuovendo il benessere e l’integrazione sociale degli individui coinvolti.
Massimo Usai