Giornalismo e uso delle parole

Tutto nasce da un progetto europeo  del programma Easmus+. Risorse europee che attraverso il progetto “Advancing Diversity & Inclusion in Journalism” (AD&IJ) cercano di proporre, attraverso un giornalismo attento all’uso delle parole, un cambiamento culturale.

Sviluppato dalla Fondazione Diversity, il progetto ha prodotto delle Linee Guida e un insieme di buone pratiche che intendono aiutare chi scrive per lavoro a utilizzare termini rispettosi di tutte le identità e di tutte le sensibilità.

La Fondazione Diversity

Nata nel 2013 e presieduta da Francesca Vecchioni,la Fondazione ha l’obiettivo di diffondere la cultura dell’inclusione e abbattere ogni pregiudizio o discriminazione nel campo della dei diritti civili e umani, partendo dall’articolo 3 della Costituzione italiana e dal presupposto che le differenze rappresentano una ricchezza.

Diversity opera nel campo della comunicazione, della ricerca e della formazione, attraverso la collaborazione con università, istituti di ricerca, istituzioni, aziende, associazioni non governative.

Il progetto

Il progetto ha visto il coinvolgimento di giornalisti ed esperti della comunicazione di tutta Europa e attraverso vari momenti di confronto ha portato alla realizzazione di un documento, disponibile sul sito https://diversityinjournalism.eu/it/, che rappresenta un punto di riferimento, una sorta di guida per chi opera nel settore e vuole utilizzare le parole giuste per un giornalismo capace di favorire un cambiamento reale nel raccontare la realtà.

Lo strumento

“Advancing Diversity & Inclusion in Journalism” propone una serie di linee guida indirizzate a chi lavora nelle redazioni o nell’ambito della comunicazione e lo invita, quando scrive, a chiedersi se il termine usato o il modo scelto per descrivere qualcosa rispetti la sensibilità di chi si trova dall’altra parte a leggere, ascoltare o guardare. Avendo sempre come punto di riferimento la necessità di essere rispettoso di tutte le sensibilità. Quando si scrive è importante ricordare che le persone possono essere discriminate per ragioni legate a genere, etnia, orientamento sessuale o affettivo, età, disabilità, aspetto fisico o status socio-economico.

Le Linee Guida e le “buone pratiche” sono disponibili in italiano, inglese, francese e spagnolo sul sito ufficiale del progetto: https://diversityinjournalism.

Giuseppe Giuliani

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