Reti antiviolenza più accessibili

Tutto parte dal progetto Artemisia, nato per far emergere le situazioni di violenza che riguardano donne con disabilità. Il progetto, avviato nel 2022 in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, è promosso dalle Fondazioni Somaschi, Fondazione Asphi (Tecnologie digitali per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità), Centro per la famiglia cardinale Carlo Maria Martini, Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) e Ceas (Centro Ambrosiano di solidarietà).

Le linee guida

Adesso, sono state fornite alla Regione Lombardia le linee guida per “Reti antiviolenza accessibili”. Lo scopo è quello di dare alle operatrici dei centri antiviolenza gli strumenti necessari per sostenere le donne con disabilità che si devono rivolgere ai centri antiviolenza, tenendo conto che si tratta di persone con disabilità fisiche o cognitive.

Il punto di partenza è proprio l’accesso agli spazi sia dei centri che delle case rifugio destinate alle donne che subiscono violenza. Eliminare le barriere architettoniche è il primo passaggio, ma ci sono difficoltà anche per quanto riguarda l’acceso ai siti internet e ai vari canali di comunicazione.

L’intervento
La formazione specifica e la sensibilizzazione degli operatori e delle operatrici dei centri antiviolenza e delle case rifugio è fondamentale affinché possano rapportarsi con persone con diverse forme di disabilità.

Sono previsti interventi per rendere più accessibili gli spazi operativi e i modi in cui è possibile contattare i servizi e altri per attrezzare dal punto di vista tecnologico le strutture chiamate a ospitare le donne con disabilità.

Giuseppe Giuliani

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