Le cure fisioterapiche a domicilio?
Secondo un’indagine compiuta dall’Ordine dei fisioterapisti sardi, un terzo dei cittadini dell’isola non ha accesso alla cure fisioterapiche. È un problema che riguarda soprattutto i piccoli centri e le zone periferiche. All’origine, ci sono ragioni economiche, quelle che spingono gli imprenditori del settore sanitario a evitare investimenti in zone che non sarebbero remunerative, ma anche questioni legate ai trasporti e alla viabilità e ai collegamenti tra zone periferiche e centri cittadini.
A fronte di questa situazione, i fisioterapisti sardi chiedono di istituire il servizio di fisioterapia delle cure primarie, un’attività che andrebbe a completare l’offerta sul territorio combinandosi con quella dei medici di famiglia e dei pediatri.
La proposta è arrivata sul tavolo della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Sardegna per voce di Gino Sedda, presidente dell’Ordine dei fisioterapisti della Sardegna Centrale.
I vantaggi della prestazione a domicilio
Secondo Sedda, «l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie cronico-degenerative, rende urgente la necessità di fornire strumenti e supporto alle condizioni legate alla perdita di autonomia».
Troppo spesso i cittadini sono costretti a lunghe attese e quando arrivano dal fisioterapista si è perso tempo prezioso, quello che in genere fa la differenza in un intervento di questo tipo.
La prestazione a domicilio avrebbe anche il vantaggio di ridurre il ricorso all’assistenza ospedaliera per le complicanze che seguono a un ricovero.
Un percorso semplificato
La proposta dei fisioterapisti sardi punta a una semplificazione del percorso che parte dalla necessità di una prestazione fisioterapica e si conclude con l’erogazione della stessa.
Secondo l’Ordine dei fisioterapisti della Sardegna Centrale, il servizio andrebbe gestito da ciascuna Asl nell’ambito dei Distretti sanitari di base. Il servizio andrebbe svolto dai fisioterapisti in collaborazione con i medici di Medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali. «Le prestazioni fisioterapiche» conclude Sedda, «sono in grado di incidere direttamente sulla riduzione delle prestazioni diagnostiche e sulla riduzione di ricoveri impropri».
La presidente della Commissione Sanità, Carla Fundoni, ha chiesto al rappresentante dell’Ordine dei fisioterapisti di presentare un testo con le proposte illustrate nel corso dell’audizione.
Giuseppe Giuliani