Sì alla firma digitale sulle liste elettorali delle persone con disabilità

Le norme in questione sono la numero 108 del febbraio 1968 e in particolare l’articolo 9, terzo comma e l’articolo 2, comma 6, del Codice dell’amministrazione digitale.

Una recente sentenza della Corte Costituzionale le dichiara illegittime nella parte in cui non danno la possibilità all’elettore che non è in grado di firmare direttamente, per un grave e certificato impedimento fisico, di poter utilizzare la firma digitale per sottoscrivere  una lista di candidati alle elezioni.

Le motivazioni della Corte Costituzionale

La logica, come spiega la Consulta è che, con l’attuale progresso tecnologico, la norma non è più attuale. Come non è attuale la soluzione che era stata individuata: fare la dichiarazione in forma verbale, alla presenza di due testimoni, davanti a un notaio o al segretario comunale.

Si tratterebbe secondo i giudici della Corte di una misura lesiva della dignità umana, perché una persona che sarebbe in grado di svolgere una funzione viene limitata nelle sue possibilità da una norma.
Quello che i giudici sottolineano è che la persona con disabilità dovrebbe provvedere a convocare le  persone chiamate a certificare la sua firma e che eventuali costi a suo carico, ma anche solo l’impegno per svolgere questo compito, non sono in linea con i suoi diritti.

In pratica, si arriverebbe al paradosso che l’ordinamento giuridico anziché rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione della persona con disabilità alla vita politica, produce un limite a questo diritto.

L’associazione Luca Coscioni

Il problema era stato portato all’attenzione della Corte dal Tribunale di Civitavecchia, grazie all’Associazione Luca Coscioni nell’aprile dello scorso anno.

Per i rappresentanti dell’associazione, si tratta di una vittoria importante contro le discriminazioni, anche in considerazione del fatto che nei mesi scorsi è entrata in funzione una piattaforma pubblica per sottoscrivere in modo digitale le proposte di legge di iniziativa popolare e le richieste di referendum. Quindi l’auspicio è che il provvedimento venga esteso a tutti.

Giuseppe Giuliani

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