Sonno e benefici per il cuore

Il sonno aiuta il cuore. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, partendo dai segnali che dopo un infarto vengono mandati dal cuore al cervello, attraverso il sistema immunitario, per sollecitare il riposo.

Lo studio inizialmente è stato compiuto sui topi e si è visto che il sonno ha contribuito a ridurre l’infiammazione cardiaca, mentre altri topi privati del sonno hanno dato segnali peggiori nella stessa situazione. Successivamente, dati analoghi sono stati riscontrati in uno studio sugli uomini.

Gli effetti del sonno

Che un sonno disturbato o non sufficiente possa creare problemi cardiovascolari è ormai cosa nota. Gli effetti si ripercuotono sul sistema immunitario e producono un’infiammazione dei tessuti interni dei vasi sanguigni.

Le buone pratiche

Diversi studi hanno mostrato anche una correlazione tra un buon sonno e una maggiore aspettativa di vita e sono stati individuati alcuni comportamenti ritenuti fondamentali per valutare la qualità del sonno. Si tratta di dormire sette/otto ore per notte, addormentarsi facilmente, dormire senza svegliarsi (almeno 5 volte a settimana), essere riposati al risveglio (anche in questo caso almeno 5 giorni su 7) e, infine, non utilizzare farmaci per dormire.

La regolarità

Un altro elemento su cui ultimamente si sta concentrando l’attenzione degli studi riguarda la regolarità del sonno. Sarebbe un fattore ancora più influente, rispetto alla durata, nel condizionare le aspettative di vita.

L’abitudine ad addormentarsi e svegliarsi sempre negli stessi orari e con una buona qualità del sonno sembra influire per quasi il 50 per cento sul rischio di mortalità.

Altri studi dimostrano come esista una correlazione tra sonno di scarsa qualità e malattie cardiovascolari, ma anche il contrario, ossia malattie cardiovascolari che peggiorano la qualità del sonno. In questo caso la protagonista è la melatonina nelle sue vesti di regolatore del sonno.

Una reazione benefica

Lo studio ha dimostrato che è il cuore a regolare il sonno dopo un danno cardiovascolare: il cervello subisce cambiamenti notevoli dopo un evento traumatico come l’infarto e produce una necessità di dormire superiore a prima. In pratica, i monociti (le cellule immunitarie) vengono convogliati dal sangue al cervello, si tratta di una reazione che produce l’aumento del sonno per agevolare la guarigione del cuore.

Giuseppe Giuliani

Lascia un commento