Disabilità e lavoro: un’inclusione ancora lontana dai traguardi
I numeri parlano chiaro: l’accesso delle persone con disabilità al mercato del lavoro in Italia è ancora un obiettivo difficile da raggiungere. A confermarlo è la Xl Relazione sullo stato di attuazione della Legge 68/1999, redatta dal Ministero del Lavoro in collaborazione con l’Inapp (Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche). Nonostante una normativa avanzata che promuove il collocamento mirato e l’inclusione lavorativa, la realtà è ben diversa: il sistema fatica a garantire opportunità concrete e stabili.
I dati del biennio 2020-2021 segnato dalla pandemia, dipingono un quadro preoccupante. Le persone con disabilità iscritte alle liste per il collocamento mirato sono diminuite, passando da 794.937 nel 2020 a 774.507 nel 2021. Le nuove iscrizioni, dopo un crollo del 40 per cento nel 2020, sono risalite a 85mila nel 2021 restando però lontane dai livelli pre-pandemici. Gli avviamenti al lavoro, sia nel settore pubblico che privato sono stati meno di 30mila nel 2020 e 37mila nel 2021: numeri ben al di sotto delle 58mila assunzioni registrate nel 2019.
Un dato particolarmente allarmante riguarda il settore pubblico, dove si contano ben 34.118 posizioni scoperte. Un fallimento che l’onorevole Giovanni Battafarano, relatore della legge 68/1999, attribuisce alla mancanza di una «sensibilizzazione culturale» e alla necessità di un’azione più incisiva da parte del Ministero del Lavoro. «Non si possono consentire né leggi né persone di serie B», sottolinea Battafarano, evidenziando l’urgenza di rispettare pienamente la normativa.
Ma i problemi non finiscono qui. Nel settore privato, le risoluzioni dei contratti di lavoro sono state 23.473 nel 2020 e 26.439 nel 2021, con una prevalenza di contratti a tempo determinato (circa il 30 per cento). Questo evidenzia tre grandi criticità: l’accesso al lavoro, la sua stabilità e la qualità delle condizioni offerte. Tre aspetti che, se non affrontati, rischiano di compromettere non solo il diritto al lavoro, ma anche la dignità e l’autonomia delle persone con disabilità.
La legge 68/1999, nata per promuovere l’inclusione lavorativa attraverso servizi di sostegno e collocamento mirato, non sta producendo i risultati attesi. A 25 anni dalla sua introduzione, il cammino verso un’effettiva parità di opportunità è ancora in salita. Come ricorda la Costituzione, il lavoro è un diritto fondamentale, ma per migliaia di persone con disabilità resta un traguardo lontano.
Massimo Usai