Il matematico Michele Mele vince l’International Books for Peace Award
Il matematico Michele Mele si aggiudica l’International Books for Peace Award. Si tratta di un concorso letterario nato nel 2017 dal sodalizio tra la World Academy of Literature, History, Art and Culture, il Club Unesco Europa e la Sociedad Academica de Historiadores Iberoamericanos. La finalità è di premiare quei libri le cui tematiche hanno a che fare con la promozione della pace, dell’uguaglianza e dell’inclusione.
Il prestigioso riconoscimento, conferito tra gli altri anche a personaggi di spicco come Sophia Loren e al Premio Nobel per la Pace 2018 Denis Mukwege, premia quest’anno il matematico non vedente Michele Mele e il suo libro “Il richiamo della strada” (Edizioni Efesto 2023).
L’opera premiata
Il libro è incentrato sulla figura di John Meltcaf, ingegnere civile non vedente, vissuto in Inghilterra a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Meltcaf è una figura storica poco conosciuta, ma fondamentale per l’ingegneria civile britannica. Nel corso delle sue attività ha infatti progettato oltre 300 strade ancora esistenti e utilizzate e questo nonostante la cecità assoluta sopraggiunta all’età di sei anni in seguito al vaiolo. Meltcaf è dunque anche un esempio del messaggio che Michele diffonde attraverso i suoi libri e le sue attività, ovvero che è il contesto a determinare la disabilità e non la malattia. Ed è proprio questo messaggio a essere stato scelto dall’International Books for peace 2025 per l’assegnazione del premio.
La premiazione
Il premio, giunto all’VIII edizione, sarà consegnato al matematico salernitano il 1 marzo presso gli uffici del Parlamento Europeo a Roma. Durante la cerimonia, Mele terrà un seminario incentrato sull’inclusione delle persone con disabilità visiva nel mondo scientifico.
Chi è Michele Mele
Nato a Salerno, Michele Mele, 32 anni, è un ricercatore all’Università del Sannio. Si occupa di Ottimizzazione combinatoria, cioè la scienza degli algoritmi e in special modo dei problemi di Scheduling. Più in particolare, problemi di ottimizzazione della distribuzione del tempo, servizi e procedure complesse come quelle ferroviarie o aeroportuali. È nato con una grave patologia della vista, la eredodegenerazione retinico-maculare che lo ha portato a perdere completamente la vista.
Tra le tante attività, è anche “education officer” della campagna “Science in Braille” delle Nazioni Unite e fondatore e coordinatore della campagna “Accessibilità all’Arte” del Touring Club Italiano. Scrive per diverse testate internazionali come la rivista specialistica musicale Bright Young Folk ed il periodico di attualità Yorkshire Bylines.
Roberta Gatto