L’artigianato sardo non cresce più
L’artigianato sardo rallenta, quasi si ferma. L’Isola arrivava da tre anni di crescita, da una vetta di 35mila attività produttive attive, lo scorso anno si è chiuso con 33.704 attività artigianali operative, frutto di 2.172 artigiani che hanno aperto bottega e 2137 che l’hanno chiusa.
I dati arrivano dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, il commento è quello del presidente Giacomo Meloni: « la frenata della crescita delle imprese artigiane sarde è un segnale da non sottovalutare, perché queste rimangono fragili e necessarie di attenzioni e sostegni
specifici per rimanere in prima linea e contribuire allo sviluppo
economico dell’Isola».
Provincia per provincia
L’analisi della situazione vecchia provincia per vecchia provincia, dice che Cagliari è sempre la prima con 12.563 imprese attive, ma un saldo negativo (meno 144) nel rapporto tra nuove attività e chiusure.
Sassari-Gallura registra 12.112 imprese artigiane con un più 184 nel confronto tra chi ha abbandonato e chi sta avviando il lavoro.
Saldo positivo minimo per Nuoro (più 33) con 6.702 attività.
Oristano, infine, ha 2.324 attività con un meno 38 nel rapporto tra aperture e chiusure.
La legge 949
Gli altri numeri spiegano che l’artigianato incide per il 22 per cento sull’economia regionale e dà lavoro a più di 100mila sardi.
Confartigianato Imprese Sardegna ricorda che la crescita del settore negli ultimi anni ha un responsabile ben preciso: la Legge 949, sostenuta con 90 milioni di euro negli ultimi 5 anni, con un fondo perduto fino al 40 per cento e con l’abbattimento dei costi di interesse.
L’analisi più dettagliata dice che nel 2024 sono stati utilizzati interamente, da 917 imprese, i 16,5 milioni di euro messi a disposizione, e che ogni euro della Legge ha prodotto 3 euro di ulteriori investimenti.
Come si possono utilizzare le risorse
La legge 949 mette a disposizione risorse per costruire o ristrutturare fabbricati esistenti, acquistare macchinari di seconda mano, veicoli commerciali, terreni, per l’ampliamento e la costruzione di fabbricati produttivi, macchinari, attrezzature e autoveicoli nuovi e imbarcazioni, software, brevetti e licenze necessari alle attività.
Le richieste
Confartigianato ha chiesto al Governo regionale che la Finanziaria 2025 preveda un rifinanziamento della legge con 35 milioni di euro all’anno, sino al 2027.
Un’ulteriore richiesta è quella di rendere la norma strutturale in modo che le aziende possano pianificare le loro strategie su un periodo più lungo.
Il presidente Meloni
«I numeri continuano a dimostrare ciò che diciamo da anni» conclude il presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni, «le piccole e micro imprese, soprattutto quelle artigiane, continuano a essere il motore trainante dell’Italia e della Sardegna, sono flessibili, riescono a combattere e sopravvivere, ma non lo possono fare all’infinito».
Meloni sottolinea anche il legame delle piccole imprese artigiane con il territorio e lo confronta con l’atteggiamento delle grandi multinazionali che spesso prendono decisioni drastiche legate ad altre logiche.
Giuseppe Giuliani