Salute cardiovascolare: cure migliori grazie all’IA
Si chiama “Digital Twin sintetici per l’ipercolesterolemia” ed è un progetto realizzato dalle Unità di Biostatistica e di Prevenzione dell’aterosclerosi dell’Irccs, con il supporto di Novartis. L’innovativo programma, avviato dal Centro cardiologico Monzino di Milano, ha come obiettivo la raccolta di dati per la cura e la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Come funziona
“Digital Twin sintetici per l’ipercolesterolemia” è il primo progetto in Italia a utilizzare dati sintetici nel settore sanitario. «Il programma» si legge in una nota del Monzino, «utilizza la piattaforma di generazione di dati sintetici Aindo Synthetic Data Platform, che abilita l’uso di dati sensibili dei pazienti nel rispetto della privacy».
Cosa sono i dati sintetici
I dati sanitari sono importantissimi per la prevenzione e la cura dei pazienti, nonché per individuare terapie mirate e personalizzate. Tuttavia, spesso la loro raccolta è resa difficile da questioni legate alla privacy.
È in questo senso che entrano in gioco i dati sintetici prodotti dall’intelligenza artificiale generativa. I dati sintetici o Digital Twin sintetici sono infatti dati che replicano quelli reali senza però compromettere la privacy, fornendo informazioni anonime e facilmente utilizzabili in ambito sanitario.
Nello specifico, il progetto del Monzino analizza i dati di circa 1700 pazienti con dislipidemia, ovvero con livelli anormali di colesterolo e li confronta con quelli realizzati dall’IA.
«Come azienda leader focalizzata sull’innovazione» dichiara Giulia Conti, Head of Innovation, Business Excellence and Mature portfolio di Novartis, «sentiamo la responsabilità di sostenere l’evoluzione del sistema sanitario, supportando i pazienti oltre la terapia e aiutando il sistema a comprendere i vantaggi provenienti da un utilizzo sicuro e sostenibile della tecnologia in sanità». Il successo del progetto potrebbe quindi aprire le porte all’utilizzo di questo tipo di informazioni in ambito sanitario così da migliorare la vita dei pazienti e creare un modello di sanità sostenibile, nel rispetto della loro privacy.
Roberta Gatto