Non vedenti: il comune di Trieste installa i radiofari
Trieste apre la strada all’inclusione dei lavoratori e delle lavoratrici non vedenti. Il Comune ha infatti installato una serie di radiofari all’interno dei propri uffici, così da favorire la mobilità del personale con disabilità visiva.
Primo in Italia, il capoluogo friulano ha centrato l’obiettivo dell’inclusione grazie alla disability manager Manuela Sartore, in carica da due anni.
Cosa sono i radiofari
Il dispositivo adottato dal Comune di Trieste è stato inventato dal triestino Marco Marino Attini, ex presidente dell’Unione italiana cechi e ipovedenti. I radiofari funzionano su due livelli: il primo è un ricevitore LETIsmart) da installare sui bastoni bianchi, mentre il secondo è un trasmettitore in grado di interfacciarsi con il ricevitore.
In questo modo, la persona che utilizza il bastone può ricevere informazioni vocali su quale direzione prendere per raggiungere un determinato luogo, come un ufficio o un servizio, in quale piano si trova o quale ascensore prendere.
I radiofari sono prodotti dalla società triestina Scen Srl e sono un ausilio importante per l’autonomia delle persone con disabilità visiva.
LETIsmart permette infatti «ai cittadini con disabilità visiva e motoria, di riconquistare spazio e autonomia» come si legge nel sito dedicato, «ed è perfettamente integrabile con gli strumenti di uso più comune, quali percorsi tattilo-plantari a pavimento e mappe tattili».
«Il bastone bianco e il cane guida» si continua a leggere, «non vengono sostituiti, ma piuttosto potenziati e integrati grazie all’apporto di tecnologia e innovazione del sistema LETIsmart». Insomma, uno strumento in più per aumentare l’autonomia.