Disabilità nella Storia: Enrico VIII Tudor (28 giugno 1491, – 28 gennaio 1547)

Enrico VIII Tudor

Il re inglese, famoso per le sei mogli e per aver dato vita alla Chiesa Anglicana, potrebbe essere stato affetto da una malattia rara e invalidante. In un’epoca in cui la medicina occidentale era ancora agli albori, la diagnosi era praticamente impossibile. Tuttavia, il padre di Elisabetta I soffriva molto probabilmente della sindrome di McLeod, malattia genetica rarissima di cui sono stati accertati soltanto poche centinaia di casi nel mondo.

Chi è Enrico VIII

Enrico VIII Tudor nasce il 28 giugno 1491 da Enrico VII, re d’Inghilterra e d’Irlanda, ed Elisabetta di York, figlia del precedente sovrano Edoardo IV.

Secondo di sei figli, Enrico diventa Conestabile del castello di Dover e Lord Guardiano dei Cinque Porti quando ha soltanto due anni; l’anno successivo viene invece nominato duca di York, conte maresciallo d’Inghilterra e lord luogotenente d’Irlanda. In quanto secondogenito del sovrano, gli viene impartita una formazione volta a una futura carriera ecclesiastica. Tuttavia, il destino ha in serbo per lui un futuro da re.

Ha infatti appena dieci anni quando suo fratello maggiore, Arturo, sposa Caterina d’Aragona, e undici quando Arturo muore prematuramente in seguito a un’infezione. Enrico diventa così l’erede al trono e principe di Galles.

Il padre, desideroso di rinsaldare il legame tra Inghilterra e Spagna, comincia a muoversi per far sposare Enrico con la cognata Caterina, e nel 1505 ottiene una dispensa papale da papa Giulio II, anche grazie alle pressioni della regina Isabela d’Aragona.

Tuttavia, nel frattempo Enrico VII perde interesse per l’alleanza con la Spagna e il matrimonio non viene celebrato. Quattro anni dopo, nel 1509, Enrico VII muore e suo figlio sale al trono come Enrico VIII d’Inghilterra.

Diventato re a soli 18 anni, Enrico riduce il potere dell’aristocrazia d’alto rango in favore della piccola nobiltà terriera e, su pressione della Spagna, sposa la cognata Caterina d’Aragona, che di anni ne ha 24.

Il loro non è un matrimonio d’amore e non viene celebrato sotto i migliori auspici. Infatti, nonostante la dispensa rilasciata nel 1505, papa Giulio II dimostra qualche riserva sulla legittimità di tale unione, sebbene Caterina giuri di non aver mai consumato il matrimonio precedente con Arturo.

Un re affascinante

Nonostante Enrico venga ricordato come un sovrano collerico, spietato e sovrappeso, da giovane è definito come il più bel principe della cristianità. È infatti un ragazzo straordinariamente attraente, alto circa 1 metro e 90, biondo, con un fisico imponente e atletico. Ha inoltre un carattere allegro e cavalleresco e possiede una solida cultura umanistica, conosce il latino, lo spagnolo, il francese, ed è appassionato di teologia e di musica, per la quale possiede anche un certo talento.

Problemi di discendenza e nascita della Chiesa d’Inghilterra

Enrico VIII viene ricordato anche per le sei mogli e la difficoltà a generare un erede maschio. Nel 1510 il primogenito nacque morto e l’anno successivo il secondogenito sopravvisse soltanto due mesi. Nel 1516 la regina dà alla luce una femmina, Maria, che salirà al trono come Maria Tudor e che passerà alla storia come Maria la sanguinaria.

Nel frattempo, Enrico non disdegna il letto di altre donne, tra cui Maria Bolena ed Elizabeth Blount. Anche il figlio di quest’ultima, però, Enrico Fitzroy, muore a soli 17 anni, di consunzione. Tuttavia, uno dei figli di Maria Bolena, Enrico Carey, sopravvive e nel 1559, quando Elisabetta I sale al trono, gli viene concessa la nomina di Barone di Hunsdon, con terre in Hertfordshire, Kent, Hampshire. Purtroppo, Enrico VIII non riconobbe mai il ragazzo come suo figlio, nonostante la somiglianza impressionante tra i due, preferendo accoglierlo a corte come nipote, dato che la sua nascita era coincisa con il matrimonio tra Enrico VIII e la sorella di Maria Bolena, ovvero Anna Bolena.

Nel 1526, infatti, non appena Caterina entra in menopausa, Enrico comincia a corteggiare Anna, dama di compagnia della regina, educata alla corte di Francia e forse già sposata in segreto con il conte di Northumberland.

Per poterla sposare, fa dichiarare nullo il matrimonio con Caterina attraverso una bolla emessa da papa Clemente VII, il quale però, sotto la pressione della Spagna cattolica e di Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero e nipote di Caterina, ritratta e si rifiuta di dichiarare nullo il matrimonio del sovrano.

Enrico, opponendosi al rifiuto del papa, crea la Chiesa Anglicana di cui si proclama capo assoluto, annulla il proprio matrimonio con Caterina e sposa Anna Bolena nel 1533.

La regina torna quindi a essere soltanto la principessa vedova del Galles ed è costretta a lasciare la corte, mentre la figlia Maria viene dichiarata illegittima e la nuova principessa è Elisabetta, figlia di Anna e di Enrico VIII. Caterina muore, probabilmente di cancro, tre anni dopo, nel 1536.

Il re viene scomunicato dalla Chiesa di Roma e il lord cancelliere Tommaso Moro si dimette e viene sostituito da Thomas Cromwell, il quale fa approvare dal Parlamento una legge per espropriare i possedimenti dei monasteri cattolici. In seguito, Enrico VIII si dichiara re protestante, sancendo la definitiva rottura con il cattolicesimo.

Le mogli di Enrico VIII

Nel 1536, dopo diversi aborti e figli nati morti, la regina Anna perde un maschietto e viene considerata non più in grado di generare figli.

Nel frattempo, il re comincia a interessarsi alla dama di compagnia della regina, Jane Seymour, che sposa nel 30 maggio 1536, undici giorni dopo l’esecuzione di Anna Bolena per alto tradimento e stregoneria. Il matrimonio con Anna viene dichiarato nullo e la figlia Elisabetta illegittima.

Nell’ottobre del 1537, Jane dà alla luce un maschio, il principe Edoardo, ma muore di sepsi appena dieci giorni dopo il battesimo. Jane, diversamente da Anna, era una donna di buon carattere e per questo viene sinceramente compianta dal popolo e dallo stesso Enrico, il quale sviluppa una forte depressione e va ad aggravare il proprio stato di salute, già compromesso.

Anche il principe Edoardo non gode di buona salute e il re, su consiglio di Cromwell, sposa nel 1540 la protestante Anna di Clèves.

Il quarto matrimonio di Enrico però fu piuttosto breve. Deluso dall’aspetto di Anna e dalla sua educazione tedesca, molto distante da quella delle precedenti mogli, il re chiede l’annullamento dopo appena sei mesi, anche per evitare di restare coinvolto nella disputa tra il fratello di Anna, il duca di Clèves, e l’Imperatore.

La regina non si oppone, ottenendo l’annullamento e conquistandosi il titolo di “amatissima sorella del re”, oltre a una cospicua rendita, diverse terre e il castello di Hever.

Enrico però non si dà per vinto. Nel 1540, lo stesso giorno in cui il lord cancelliere Cromwell viene giustiziato, il re sposa la quinta moglie, la giovane Caterina Howard: questa viene giustiziata a sua volta nel 1542, colpevole di aver tradito il re con due uomini. La ragazza non aveva nemmeno vent’anni.

L’anno successivo, Enrico sposa la sua sesta e ultima moglie, Caterina Parr, una ricca vedova dalla cultura raffinata e un forte carattere volitivo. La donna si scontra fin da subito con il re per motivi religiosi, tuttavia riesce a rabbonirlo dichiarando di amare i loro diverbi perché le permettono di sentire le sue doti retoriche. La Parr riesce inoltre a far riconciliare Enrico con le figlie Maria ed Elisabetta, reinserite nella linea di successione nel 1544.

Malattia del re

A 45 anni Enrico comincia ad avere problemi di peso, oltre che di diabete e gotta. Ha diverse ferite alle gambe che gli impediscono di camminare e spesso sono fonte di infezioni. Sviluppa anche una forma di scorbuto.

Negli ultimi anni, pesa 180 chili e al declino fisico si accompagna quello mentale. Accusa la moglie Caterina Parr di tradimento ed eresia, fa giustiziare il conte di Surrey e fa processare Thomas Howard, III duca di Norfolk, il quale scampa al patibolo soltanto perché il re muore il giorno prima dell’esecuzione.

Negli ultimi giorni di vita, Enrico non riesce nemmeno a parlare. Si spegne il 28 gennaio 1547 nel palazzo di Whitehall ed è sepolto nella  Saint George’s Chapel del castello di Windsor, accanto alla moglie prediletta Jane Seymour.

La sindrome di McLeod

Secondo la bioarcheologa Catrina Banche Whitley e l’antropologo Kyra Kramer, Enrico VIII soffriva della sindrome di McLeod, una malattia genetica molto rara che coinvolge il cromosoma X ed è legata al gruppo sanguigno Kell, rarissimo.

La sindrome di McLeod è una malattia a esordio tardivo che colpisce solo i maschi. Secondo gli studiosi, i sintomi fisici e psichici manifestatisi nel re dopo i quarant’anni sarebbero tipici di questa sindrome, mentre la difficoltà a generare eredi maschi sarebbe dovuta al particolare gruppo sanguigno, il Kell positivo, incompatibile con quello delle mogli, Kell negativo.

Infatti, le donne Kell negativo producono anticorpi che vanno a uccidere i feti Kell positivo, spiegando in questo modo l’elevato numero di aborti e di bambini nati morti dalle mogli del re, numero straordinariamente elevato anche per l’epoca.

Secondo i due ricercatori, le gravidanze di Anna Bolena sarebbero un caso da manuale, mentre quelle di Caterina d’Aragona un caso un po’ atipico, ma resta fortemente plausibile l’ipotesi che il sovrano Tudor fosse affetto proprio da questa rarissima patologia.

Roberta Gatto

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