“Teatro Patologico” a Sanremo: sugli scudi la salute mentale

Al centro, nella foto, Dario D’Ambrosi sul palco di Sanremo
Ieri sera il Teatro Patologico ha emozionato tutta l’Italia dal palco del Festival di Sanremo 2025 portando il tema della salute mentale in prima serata nelle case di milioni di italiani. Un momento toccante e potente, capace di abbattere barriere e pregiudizi, mostrando il valore dell’arte come strumento di inclusione e sensibilizzazione.
Chi è il Teatro Patologico
La compagnia teatrale, fondata nel 1992 dall’attore e regista Dario D’Ambrosi, è composta da persone con disabilità psichica, autismo o schizofrenia e rappresenta un unicum nel panorama artistico internazionale. L’obiettivo principale del Teatro Patologico è abbattere le barriere culturali che circondano il mondo delle persone disabili, trasformando la loro condizione in una risorsa creativa e terapeutica.
Obiettivo dichiarato
Nel corso della serata, D’Ambrosi ha annunciato che si farà portavoce alle Nazioni Unite del metodo teatrale sviluppato all’interno del Teatro Patologico, con l’intento di ottenere il riconoscimento ufficiale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come cura psichiatrica. Una proposta rivoluzionaria che ha ricevuto crescente apprezzamento da parte della critica, nonostante le difficoltà nel reperire fondi per portare avanti il progetto.
«Siamo una delle migliori realtà al mondo di riabilitazione psichiatrica attraverso il teatro, ma una delle peggiori a trovare fondi» dichiara D’Ambrosi, «e spero che esibirci all’Ariston ci aiuti». L’auspicio dell’attore e regista D’Ambrosi è che «l’esposizione mediatica del Festival di Sanremo possa accendere i riflettori sulla nostra causa e portare nuove risorse per il progetto».
Negli anni, il Teatro Patologico ha dato vita a numerose rappresentazioni di grande impatto emotivo e sociale, culminate nel film “Io sono un po’ matto e tu?” partecipazione di attori del calibro di Claudio Santamaria, Edoardo Leo e Raoul Bova, è stato presentato al Torino Film Festival e parteciperà al LA – Italia Festival a Hollywood il prossimo 26 febbraio. Un’opera che dimostra come la diversità possa arricchire il panorama artistico e culturale italiano.
L’emozione suscitata sul pubblico di Sanremo conferma la forza del messaggio di D’Ambrosi e dei suoi attori.
Massimo Usai