L’insegnante di sostegno non specializzato crea un danno
La sentenza del Tribunale di Roma è chiara e la conseguenza inequivocabile: il docente di sostegno non specializzato crea un “danno irreparabile” al disabile, gli insegnanti di sostegno devono essere specializzati.
La storia
I genitori di un’alunna con disabilità hanno fatto ricorso al Tribunale perché alla figlia era stata assegnata un’ insegnante di sostegno non specializzata. La bambina frequentava la scuola primaria e, oltre ad aver avuto meno ore rispetto a quelle previste dal Pei ( Piano educativo individuale), veniva seguita da due insegnanti e una di queste senza specializzazione.
Il Tribunale
Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito, i giudici hanno ritenuto che questa scelta abbia generato un trattamento discriminatorio nei confronti dell’alunna, compromettendone il percorso formativo e causando un danno irreparabile.
La First
A rendere nota la vicenda è stata la Federazione italiana rete sostegno e tutela (First), una rete di movimenti che si occupano della tutela dei diritti delle persone con disabilità in particolare nel mondo della scuola.
«La sentenza del Tribunale» fa sapere la First, «obbliga Ministero e Ufficio scolastico ad assegnare un docente specializzato all’alunna vincitrice del ricorso per tutte le ore indicate nel Pei». Per la Federazione, sarebbe opportuno far valere definitivamente il principio per cui nessun docente privo di specializzazione possa sostituire un docente qualificato.
La situazione
In Italia, un terzo dei posti di sostegno sono da anni affidati a supplenti non specializzati, gli alunni con disabilità certificata sono 350mila, i posti assegnati ai docenti di sostegno 200mila e, per quanto riguarda le oltre 100mila supplenze annuali, sono assegnate per la maggior parte a personale non specializzato.
Giuseppe Giuliani