Michele Di Dino, responsabile Centro di consulenza Tiflodidattica di Cagliari

Michele Di Dino

Nascono nel 1997 come Centri di documentazione Tiflologica per volontà dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, della Biblioteca italiana per i ciechi e della Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi.

Le scuole speciali, che esistevano fino al 1997, avevano lo scopo di garantire educazione e istruzione adeguata a tutti i bambini con disabilità visiva, ma i risultati non sempre erano adeguati all’obiettivo.

I primi cinque centri davano alle famiglie e agli insegnanti la possibilità di documentarsi sugli strumenti disponibili, ma facevano già consulenza. Nel 1999 il cambio del nome e la nascita degli attuali centri. Oggi, sono 19 a livello nazionale

Il ruolo dei centri

Hanno il compito di promuovere e sostenere l’inclusione scolastica e sociale gli alunni con disabilità visiva in famiglia, nella scuola e sul territorio attraverso un’azione di consulenza e informazione. I servizi sono rivolti anche agli alunni con disabilità aggiuntive.

Svolgono un servizio dinamico e itinerante per facilitare la comprensione dei problemi reali dell’alunno con disabilità visiva, aiutando l’educatore a capire limiti e potenzialità del bambino. Fungono anche da guida nella scelta dei sussidi didattici più opportuni.

I punti di forza

Michele Di Dino ha individuato i punti di forza nella gratuità del servizio, nella dinamicità e nella personalizzazione, perche il costo o anche la necessità di spostarsi per usufruirne potrebbero risultare determinanti nella rinuncia.

Come si opera

La prima cosa, prima ancora di incontrare il bambino, è chiedere la certificazione oculistica per capire qual è la patologia, poi è necessario reperire altre informazioni attraverso la famiglia, la scuola e, successivamente, si può procedere con l’impostazione di un itinerario educativo.

«A distanza di oltre 25 anni» conclude Di Dino, «i centri di consulenza tiflodidattica sono radicati sul territorio e rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per gli utenti e per le figure familiari e professionali che ruotano attorno a loro».

Giuseppe Giuliani

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