Effetto Trump (e Musk) sulle politiche inclusive

Donald Trump
Il fenomeno è abbastanza evidente negli Stati Uniti: negli ultimi mesi, le aziende più note sembrano aver abbandonato la questione del linguaggio inclusivo e delle politiche che guardavano all’equità e al rispetto della diversità.
Una nuova tendenza
Dietro questa scelta sembra esserci il nuovo orientamento dettato dalla frangia più conservatrice dei Repubblicani che molte aziende statunitensi hanno sposato, forse senza troppe difficoltà. A fare marcia indietro sul linguaggio e sulle politiche che guardano con rispetto a donne, gay e persone con disabilità, non sono solo i marchi che si rivolgono a un pubblico prevalentemente maschile, bianco e, diciamo, tradizionalista, ma anche altre aziende che probabilmente vivevano come un peso (o un costo) questa scelta. I nomi sono molti e molto noti: Jack Daniel’s, Ford, JP Morgan, Starbucks. Mc Donald’s, Amazon, Facebook, Google.
Cosa succederà in Italia?
Al momento è difficile prevedere le conseguenze nel nostro Paese: il messaggio pubblicitario a volte è vincente perché incanalato in un solco tradizionale, in altri casi funziona proprio perché risulta spiazzante e controcorrente rispetto all’ordinario. Poi, bisogna tener conto della situazione differente: in Italia politiche e linguaggio inclusivi sono rivolti prevalentemente nei confronti delle donne, solo in misura minore verso immigrati, persone con disabilità o comunità Lgbtqia+. La questione di genere non è tema nuovo nel nostro Paese, né recente, quindi è già entrato nel quotidiano soprattutto delle nuove generazioni ed è difficile rimetterlo in discussione, né sembra esserci la volontà di farlo. Il tema diventa molto più scivoloso se si parla di immigrati, persone con disabilità e comunità Lgbtqia+.
Ultimo, ma non ultimo, si parla di pubblicità, commercio e vendite e le donne sono spesso le principali responsabili degli acquisti.
Le differenze nel tessuto industriale
Un altro aspetto da non trascurare è quello relativo alle differenze del tessuto industriale: l’Italia è fatta soprattutto di piccole imprese che il problema dell’equità, dell’inclusione e della diversità non se lo sono ancora posto. Una situazione completamente diversa da quella americana.
Il fatturato
La soluzione per il futuro potrebbe essere racchiusa in una sola parola: fatturato. Di nuovo: nella pubblicità, nel commercio, nell’imprenditoria contano i soldi, quindi, se le aziende inclusive mostreranno risultati migliori sul mercato la strada sarà segnata.
Indagini, ricerche e rapporti degli ultimi anni confermano che le aziende che rispettano la parità di genere in organico hanno risultati migliori.
Mondi diversi
Negli Stati Uniti resta la necessità di adeguarsi alla nuova linea imposta da Trump che ha detto basta ai programmi di inclusione che riguardano varie minoranze: in palio ci sono i contributi federali.
In Italia, si prova ad andare nella direzione del valore e del merito relegando a mero contorno il resto. La differenza, probabilmente, la farà il mercato, unica bussola degli imprenditori
Giuseppe Giuliani