Il 2025 si apre con un trend positivo per il lavoro. Secondo i dati diffusi dall’Istat, sono aumentati i lavoratori permanenti e a termine, con un calo del tasso di disoccupazione generale del 6,3 per cento e del 18 per cento su quello giovanile.
L’aumento del numero di lavoratori, pari a 145mila unità, riguarda uomini e donne, autonomi e dipendenti, ma non tutte le fasce di età. Le classi 15 – 24 e 35 – 49 anni rimangono infatti penalizzate, con una diminuzione del numero degli occupati. L’aumento riguarda in particolare i 25 – 34enni e chi ha almeno 50 anni, con il 2,2 per cento di occupati in più rispetto al 2024.
Cala la disoccupazione
Sempre a gennaio, il tasso di disoccupazione tra gli uomini cala di 9milaunità, mentre resta stabile per le donne e aumenta per la fascia d’età 25 – 34 anni. Il tasso di disoccupazione scende al 6,3 per cento, quello giovanile al 18 per cento.
Diminuisce anche il numero delle persone in cerca di lavoro: quasi 200mila unità in meno a gennaio 2025 ovvero – 10 per cento) e quello delle persone inattive tra i 15 e i 64 anni (158mila unità in meno).
In aumento dipendenti permanenti e a termine
A crescere sono soprattutto i dipendenti permanenti e a termine. A gennaio 2025 il numero di occupati è salito a quota 24 milioni, di cui 16 milioni 447mila lavoratori dipendenti, 2 milioni 663mila a termine e 5 milioni 111mila autonomi.
La crescita di dipendenti permanenti e autonomi e il calo di quelli a termine fa quindi segnare un trend positivo rispetto a gennaio 2024 di ben 513mila occupati.