Sport e disabilità: agli Special Olympics vince l’inclusione

Sabrina Piras

Sabrina Piras

Si è chiusa sabato 15 marzo la World Winter Games Special Olympics Torino 2025, i giochi invernali per persone con disabilità cognitiva provenienti da tutto il mondo.

Mai come in questo periodo storico una competizione di questo tipo rappresenta un esempio di inclusione e di unità tra nazioni. A fare da legante tra gli atleti e le atlete, gli sport invernali.

Un sogno per molti di loro, come per Ujumbura Tjiramba, atleta ventenne proveniente dalla Namibia e vincitore di una medaglia nel floorball: «non ho mai visto la neve, era uno dei miei sogni».

Valori e supporto

Agli Special Olimpics trionfano gli atleti e i loro valori di amicizia, solidarietà e famiglia, oltre all’impegno e al coraggio. I partecipanti si sono cimentati in svariati sport invernali come slalom, sci nordico, sci alpino, floorball e racchette da neve. In quest’ultima disciplina si è distinta l’italiana Sabrina Piras, 55 anni di Cagliari, medaglia d’oro e di bronzo, presente ai giochi fin dall’edizione del 2005 a Nagano.

Un cuore che continua a battere

I giochi invernali di Torino sono stati l’evento inclusivo più importante di quest’anno, con 1.500 atleti provenienti da tutto il mondo, 2.000 volontari , centinaia di coach, accompagnatori e ben 101 Paesi coinvolti.

Alla cerimonia di chiusura, presenti anche i ministri Alessandra Locatelli (Disabilità), Daniela Santanchè (Turismo) e Andrea Abodi (Sport), mentre la premier Giorgia Meloni ha visitato i giochi durante il loro svolgimento, nella settimana dall’8 al 15 marzo. Dopo Torino, Sestriere, Pragelato e Bardonecchia, il testimone passa a Santiago del Cile per i Giochi Estivi 2027. A consegnare la bandiera degli Special Olympics l’atleta italiana dello sci di fondo Sara Matteucci.

Roberta Gatto

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