Come stai nell’azienda dove lavori?

L’obiettivo è misurare il clima che si respira nelle diverse aziende dove ciascuno di noi svolge la propria attività lavorativa. Si tratta di un’indagine sul clima aziendale realizzata dalla piattaforma di Statista attraverso Corriere della Sera Buone Notizie. In pratica si stabilisce un voto sul proprio datore di lavoro (o l’ex capo), il clima dell’ufficio, della fabbrica, del laboratorio o del centro commerciale. L’obiettivo finale? Assegnare il premio del Best Employers 2026 in Italia.

Per un mese, i lavoratori potranno esprimere (in forma rigorosamente anonima) il loro voto attraverso il sito web del Corriere.it (qui) oppure dai canali social dello stesso quotidiano. Quest’anno c’è anche una novità: un focus dedicato alle donne al lavoro.

Il metodo impiegato

Il modello impiegato per il voto è quello della pagella scolastica e i valori sono dallo zero al dieci. In pratica un programma di operazioni o di misurazioni ben definito spazialmente e temporalmente così da raccogliere informazioni utili sul livello di soddisfazione dei lavoratori.

Si possono quindi fornire opinioni sugli aspetti più sensibili per definire meglio il “clima” in azienda. Per esempio, se sul luogo di lavoro le prestazioni sono riconosciute e valorizzate, se è incoraggiata l’iniziativa e lo sviluppo di nuove idee, se il «boss» mostra apprezzamento per ciò che viene fatto. E poi: le ferie, se si possono prendere in (quasi) totale libertà? Oppure ancora se lo stipendio arriva puntuale ed è commisurato alle responsabilità. Se i compiti vengono distribuiti in modo equo. Ci sono anche domande sull’immagine che l’azienda trasmette all’esterno, se tutela l’ambiente, se produce e offre servizi o manufatti di cui andare fieri. Persino se l’azienda è solita assumere giovani.

Le donne

Riguardo il lavoro femminile vi sono alcune domande tese a capire se le prospettive di carriera interna sono uguali a quelle dei colleghi maschi. Come pure l’esistenza della possibilità di negoziare il proprio stipendio o se viene riconosciuta una certa dose di autonomia. Le domande tendono anche a individuare il grado di flessibilità interna e cioè se è consentito candidarsi per una posizione o un avanzamento di carriera.

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