Il 71 per cento dei dipendenti italiani ha pensato di lasciare già dal primo giorno di lavoro

Iniziare con il piede giusto può fare la differenza. A dirlo è un sondaggio condotto dalla società di ricerca e selezione di personale Michael Page. E dicono che il 71 per cento dei dipendenti in Italia «ha pensato di lasciare il proprio nuovo impiego dopo un solo giorno». Le ragioni? Il cattivo processo di inserimento in azienda. Mancanza di “coccole”, sembrerebbe. Si tratta di dati che non hanno riscontri con quelli europei dove solo il 46 per cento dei dipendenti ha pensato di abbandonare subito.

Le cause

Ma quali sono le ragioni che portano a questi imbarazzi iniziali? Ne emergono tre: la mancata organizzazione di un evento di benvenuto (accade al 79 per cento dei rispondenti al sondaggio), la totale assenza di comunicazioni preliminari su come si sarebbe dovuto svolgere il lavoro (43 per cento) e infine la carenza di «supporto adeguato durante il periodo iniziale» (22 per cento).

Non solo:  il 16 per cento ha raccontato di essersi perfino trovato a trascorrere il primo pranzo da solo, nella completa indifferenza dei colleghi. Aspetti che non vengono trascurati nel report di Michael Page.

«Questi piccoli errori, seppur apparentemente banali» si legge nel report, «possono avere un impatto negativo sul senso di appartenenza e sull’engagement dei nuovi collaboratori». Con una conseguenza da non trascurare, perché «un nuovo assunto su tre non consiglierebbe la propria azienda ad altri». E si sa, la “pubblicità è l’anima del commercio”.

I rimedi

Per ovviare a questi inconvenienti basterebbe poco. Un esempio semplice, semplice? La consegna di una scatola o un kit aziendale contenenti prodotti di marca o dell’azienda stessa appena si concretizza il contratto di lavoro. Questo per «coinvolgere il nuovo assunto» come si legge nel report, «e metterlo a conoscenza di informazioni pratiche sulla sua vita in azienda».

 Non solo: «predisporre il badge, configurare in anticipo l’account e mail, attivare l’accesso ai software e alle attrezzature dimostra organizzazione e attenzione al dettaglio» come si legge ancora nel report. E infine, «anche la raccolta dei feedback è importante, ma molte aziende tralasciano questo aspetto fino al momento delle dimissioni di una persona, commettendo un grave errore».

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